L’economia italiana cresce poco e ad un ritmo decisamente più debole rispetto a quello degli altri paesi dell’area Euro. E’ questo quanto affermano gli analisti di Moody’s sul nostro paese nel report trimestrale Global Macro Outlook.

Secondo l’agenzia internazionale la crescita dell’economia italiana resterà quindi lenta e sarà più debole rispetto alla maggior parte dei paesi dell’area Euro. Venendo ai numeri, Moody’s stima che la crescita del PIl reale dell’Italia sarà di un modesto +0,2 per cento nel 2019 e di uno striminzito +0,5 per cento il prossimo anno. Solo nel 2021, l’economia italiana potrebbe registrare una crescita più solida salendo dello 0,7 per cento. La prospettiva 2021, l’unica di cui essere timidamente soddisfatti, è comunque troppo in là nel tempo per poter essere posta sullo stesso livello delle previsioni 2019 del PIL italiano. Queste ultime, infatti, non lasciano scampo alcuno. L’incremento dell’economia italiana al termine dell’anno in corso sarà del tutto marginale e comunque inferiore rispetto a quello degli altri paesi europei. La limitata crescita del 2019 è anche frutto dell’andamento molto incerto che l’economia ha registrato nel 2018. Lo scorso anno, infatti, l’economia italiana è rimasta immobile e, in particolare, nel secondo trimestre del 2018 il quadro è rimasto del tutto stagnante. 

Nel report sulle prospettive economiche dell’Italia, gli analisti internazionali hanno ancora una volta puntatpo il dito dul reddito di cittadinanza. Secondo Moody’s, il reddito di cittadinanza, fiore all’occhiello del Movimento 5 Stelle, a conti fatti contribuirà decisamente meno del del previsto alla crescita dei consumi. Gli analisti hanno infatti rilevato che il numero di assegni erogati a titolo di reddito di cittadinanza e il loro importo medio è stato inferiore a quelle che erano le attese iniziali. 

Ad ogni modo Moody’s ritiene che dopo l’aumento del costo di finanziamento del debito pubblico avvenuto durante il governo Lega 5 Stelle, con il nuovo esecutivo ci siano condizioni di finanziamento più favorevoli che potrebbero essere da sostegno all’andamento dell’economia anche perchè la stessa incertezza politica è calata. 

Outlook globale 2019 Moody’s 

Se nei prossimi due anni il PIL italiano non ride, quello globale raggiunge appena il minimo sindacale. Sempre dal report trimestrale di Moody’s si evince che la crescita globale continuerà a restare molto debole nei prossimi due anni. Nonostante l’attraversamento di questa fase non entusiasmante, l’economia mondiale non dovrebbe comunque entrare in recessione nel 2020 o nel 2021. Gli analisti di Moody’s ritengono inoltre che al top dei rischi per l’outlook globale ci sia una possibile ulteriore intensificazion delle controversie commerciali. Non è un mistero che se la guerra commerciale Usa Cina dovesse aumentare di intensità, il trend di crescita economica globale dovrebbe essere visto al ribasso e la quotazione petrolio subirebbe una flessione. 

Moody’s nel suo report ha ribadito che l’attuale contesto è caratterizzato da una crescita strutturalmente bassa, bassa inflazione e spazio fiscale limitato, il che rende l’economia globale più vulnerabile agli sviluppi negativi”.

Ricordiamo che appena tre giorni fa la casa di analisi internazionale aveva lanciato un allert sui titoli di stato. In quella circostanza gli esperti avevano affermato che i titoli di stato potrebbero diventare carta che scotta a causa di un mix tra politiche domestiche e un contesto geopolitico che oramai è diventato del tutto imprevedibile. 

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