L’Europa ha una crescita molto sottile ma l’Italia continua a fare sistemativamente peggio degli altri paesi dell’area Euro. A dirlo sono stati gli analisti di Moody’s che hanno pubblicato le nuove stime sul Prodotto Interno Lordo dell’Italia sia per l’anno in corso (2019) che per il successivo 2020. 

L’analisi effttuata dagli esperti di Moody’s, quindi, ha confermato quello che in ambienti economici era noto da tempo: l’economia italiana si muove al rallentatore e non ci sono indicazioni su una reale ripresa del Pil non solo per l’anno in corso ma neppure per quello successivo.

Ma vediamo, in concreto, quale è stato il risultato della scure di Moody’s sulle previsioni di crescita economica dell’Italia. Gli analisti internazionali hanno deciso di tagliare le stime di crescita del Pil dell’Italia per il biennio 2019-2020 portandole, rispettivamente, allo 0,2 per cento e allo 0,5 per cento. Considerando che siamo già nel mese di agosto inoltrato, quindi, è facili dedurre, anche alla luce del taglio operato da Moody’s, che anche il 2019 sarà per l’Italia un anno a crescita ridottissima, quasi impercettibile. Certamente le previsioni sul Pil Italia 2020 sono migliori ma il prossimo anno e ancora lontano e l’andamento dello storico del Pil italiano ha dimostrato che le stime su ogni anno futuro si siano via via assottiliate man mano che quell’anno è poi arrivato. Visti i precedenti, quind, è meglio optare per un approccio prudente anche sul 2020. 

Nel loro report gli analisti di Moody’s hanno poi affermato che il rallentamento dell’economia italiana nella seconda parte del 2018 è stato maggore rispetto a quello che hanno registrato gli altri paesi dell’area Euro. L’Italia, quindi, resta fanalino di coda nell’Eurozona e questo, ovviamente, non potrà che impattare sull’andamento dell’economia anche per i prossimi anni.

Per farla breve, quindi, la crisi economica dell’Italia è tutto tranne che alle spalle. L’Italia resta un paese in profonda difficoltà e il tutto è aggravato dall’andamento molto incerto dell’economia in tutta Europa. Non va dimenticato che l’intero mondo deve fare i conti con il rischio di recessione globale. In questo contesto internazionale i paesi più svantaggiati sono quelli che hanno forti difficoltà interne come, appunto, l’Italia. 

Nell’analisi di Moody’s non manca anche un riferimento al contesto politico. Gli analisti hanno evidenziato che, con le dimissioni di Giuseppe Conte, c’è ora il rischio che l’Italia venga risucchiata da una lunga fase di incertezza. In questo contesto lo spread Btp Bund resterebbe su livelli alti almeno fino a quando l’incertezza non lascerà il passo alla chiarezza.  

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