Dall’analisi di S&P Global Ratings sull’andamento dei rating dei paesi sovrani della zona Euro è emerso che l’Italia sia l’unico paese di Eurolandia a presentare un outlook negativo ossia a vantare previsioni negative sul futuro del suo debito.
Secondo gli analisti, l’attuale coalizione di governo Lega 5 Stelle, dopo aver bloccato le timide riforme che i precedenti esecutivi avevano avviato, ha avviato un lungo braccio di ferro contro la Commissione Europea contestando le direttive della Commissione stessa che, ricordiamolo, ha mandato di vigilanza sull’osservanza da parte degli Stati membri della regolamentazione fiscale dell’UE.
Secondo S&P l’esperienza insegna che una controversia che si apre tra istituzioni europee e il governo di un paese membro determina effetti solo di secondo piano nel settore privato dell’economia. Questo è avvenuto con la Grecia all’epoca della grave crisi finanziaria che portò Atene sull’orlo del default. Grecia che non è neppure lontanamente confrontabile con l’Italia visto ch l’economia di Atene vale il 2 per cento del PIL dell’area Euro mentre quella dell’Italia vale il 15 per cento del PIL dell’Eurozona.
Come noto, proseguono gli analisti, il debito pubblico italiano (il grande fardello di Roma) è denominato in Euro e l’Euro non può essere svalutato. A causa di questo obbligo, quindi, l’Italia non può adottare alcuna flessibilità per ridurre il peso del suo indebitamento pubblico. Dinanzi a questa situazione la capacità di un paese di uscire dalla crisi finanziaria, deriva unicamente dalla crescita in termini reali. E’ un dato di fatto che l’Italia non cresca e non abbia neppure prospettive di crescita reale. A dirlo sono i dati poichè dal 2010 l’economia italiana è cresciuta di appena lo 0,6 per cento in termini reali mentre quella dell’area Euro è cresciuta del 10,6 per cento. Sono questi elementi a spiegare l’outlook negativo sul debito sovrano italiano.
Ma perchè l’economia italiana non cresce? Secondo S&P dopo il crollo dei prestiti bancari, l’attitudine all’investimento è stata sostituita da quella al rispamio. E’ vero che l’economia italiana non è quella greca, ma il mercato del lavoro italiano e quello greco sono uguali e questo non è un bene per l’Italia.
Economia Italia previsioni
Gli analisti di S&P prevedono per i prossimi anni un aumento del debito pubblico e un calo della leva finanziaria in ambito privato. Secondo le previsioni degli analisti l’economia italiana ristagnerà nel 2019 e crescerà di appena lo 0,6 per cento nel 2020. Queste stime, certamente non brillanti, non sono da default. Tuttavia, se dall’Italia dovessero arrivare segnali (per ora solo demagogici) su valute parallele o misure di bilancio senza uno straccio di copertura, allora i mercati potrebbero vedere l’adesione stessa dell’Italia all’Euro in pericolo. Il rischio di un’Italia fuori dall’Euro porterebbe ulteriore linfa alla speculazione contro il nostro paese.
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