La procedura di infrazione europea contro l’Italia per indebitamento eccessivo è inevitabile? Niente affatto, anzi, le ultime news lasciano trapelare un certo ottimismo. Le probabilità che l’Italia possa evitare l’attuazione della procedura di infrazione per deficit eccessivo sono in costante aumento da alcuni giorni.

Il merito di questo completo capovolgimento della prospettiva è del governo italiano che, nel consifglio dei ministri che si è tenuto ieri, ha fissato l’obiettivo deficit 2019 al 2,04 per cento come promesso in autunno all’Europa. In pratica l’esecutivo Conte, grazie ad una certosina operazione di risparmi, ha confermato che non ci sarà alcuno sforamento rispetto a quelli che erano stati gli obiettivi a suo tempo concordati con l’UE. Niente sforamento ma anzi conferma del target sul deficit Italia 2019, dovrebbe significare niente procedura di infrazione da parte dell’Unione Europea. Queste comunque sono solo previsioni mentre l’ora della verità sarà il prossimo 9 luglio quando si terrà la riunione Ecofin alla quale spetterà l’ultima parola sulla procedura di infrazione contro l’Italia.

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Dinanzi al preciso impegno che il governo ha preso per mettere in sicurezza i conti pubblici italiani, è inevitabile chiedersi dove l’esecutivo sia riuscito a trovare le risorse per abbassare il target sul deficit 2019. Nel pacchetto di misure che Conte presenterà a Bruxeles per dimostrare l’impegno italiano a mettere in ordine i conti, c’è anche un decreto legge molto particolare. Si tratta di un provvedimento, approvato dal consiglio dei ministri, che punta ad usare le minori spese per quota 100 e per il reddito di cittadinanza in funzione anti-deficit. In pratica ben 1,5 miliardi di euro inizialmente accantonati per dare supporto ai due provvedimenti cardine dell’esecutivo Lega Movimento 5 Stelle, causa inutilizzo, vengono ora destinati al contenimento del deficit. 

Se davvero si dovesse andare verso un assestamento di bilancio, allora il disavanzo rispetto a quelle che erano le stime contenute nel DEF pubblicato ad aprile, sarebbe ridotto di circa 7,6 miliardi di euro. Un bel colpo per l’esecutivo che smonterebbe il rischio di attivazione della procedura di infrazione. 

I mercati, dal conto loro, hanno percepito che il sentiment non è più quello di un mese fa e che oggi ci sono buone probabilità che si vada verso un accordo tra Italia ed Unione Europea. Non è un caso se il rendimento del BTP a 10 anni è sceso sotto al 2% nella giornata di ieri. 

Ad ogni modo per non essere impreparati dinanzi ad una sempre possibile attivazione della procedura di infrazione per deficit eccessivo consigliamo la lettura del post relativo alle conseguenze su BTP e bond

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