Nel mese di marzo il debito pubblico italiano ha registrato un leggero ribasso che quantomeno permette di tenere lontano lo spettro di un ulteriore incremento del record contenuto nella serie storica e risalente al mese di febbraio. Stando ai dati comunicati dalla Banca d’Italia nel Bollettino statistico mensile “Finanza pubblica, fabbisogno e debito“, il debito delle amministrazioni pubbliche italiane ha registrato alla fine del mese di marzo un calo di 4,4 miliardi su base mensile attestandosi a quota 2.358,8 miliardi di euro. 

Nonostante la flessione l’ammontare del debito pubbico dell’Italia resta comunque altissimo e ai massimi dello storico. La notizia del lieve calo dell’indebitamento non produce alcun effetto positivo sul Ftse Mib che resta schiacciato in negativo a causa dell’increnento dello spread Btp Bund salito ai massimi da dicembre 2018 dopo le ultime bordate di Salvini contro l’Unione Europea. 

Per quello che riguarda gli aggiornamenti Banca d’Italia sul debito pubblico italiano, via Nazionale nel suo Bollettino ha precisato che il fabbisogno del mese d marzo pari a 20,2 miliardi di euro è stato più che compensato dalla flessione che hanno registrato le disponibilità liquide del Tesoro scese a quota 22,4 miliardi di euro. Secondo i dati della Banca d’Italia, inoltre, una serie di elementi tra cui la variazione de tassi di cambio, la rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e gli scarti e i premi all’emissione e al rimborso, hanno determinato una contrazione dell’indebitamento della Pubblica Amministrazione pari a 2,3 miliardi di euro. 

Per quello che riguarda i singoli sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali ha registrato alla fine del mese di marzo un calo di 4,0 miliardi mentre quello delle Amministrazioni locali è sceso di 0,4 miliardi. Stabile, per finire, il debito deli Enti di previdenza.

Oltre all’aggiornamento sul debito pubblico italiano, la Banca d’Italia ha anche fornito i nuovi dati sulle entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato a marzo. Questo indicatore è ammontato a quota 28,7 miliardi con un rialzo dello 0,8 per cento rispetto a un anno fa (marzo 2018). Considerando tutto il primo trimestre 2019, invece, le entrare tributarie contabilizzate sono ammontate a 92,2 miliardi con un rialzo dello 0,6 per cento nel confronto con il primo trimestre 2018. 

Fatturato e ordini dell’industria italiana in aumento

Sempre restando in tema di dati macro oggi 15 maggio sono stati pubblicati anche i dati su fatturato e ordini dell’industria italiana nel mese di marzo. Il fatturato ha registrato un aumento dello 0,3 per cento rispetto al mese di febbraio mentre gli ordinativi sono saliti del 2,2 per cento su base mensile. Nel confronto con l’anno precedente, il fatturato ha registrato un aumento dell’1,3 per cento mentre gli ordinativi dell’industria hanno segnato un calo del 3,6 per cento. 

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