Le modifiche introdotte alla normativa sui nuovi PIR sono state pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale del 7 maggio scorso e sono quindi diventate legge a tutti gli effetti. Le novità sui Piani Individuali di Risparmio potrebbero però determinare un aumento dei rischi per gli investitori. A studiare attentamente questo aspetto dei PIR 2019 è stata la Banca d’Italia che ha redatto un puntuale studio.
I nuovi PIR conservano la mission originale dei Piano Individuali di Risparmio ossia puntano ad incentivare e sostenere gli investimenti dei privati nelle aziende italiane. In pratica sia con i nuovi PIR che con i vecchi Piani Individuali di Risparmio, l’obiettivo di fondo resta quello di usare il risparmio dei cittadini per dare sostegno allo sviluppo di tutta l’economia. Se la mission dei PIR resta quindi invariata le novità, le novità introdotte della Legge di Bilancio hanno determinato un certo incremento del profilo di rischio.
Secondo l’analisi condotta della Banca d’Italia, con i PIR 2019 diventerà più difficile il rispetto dei requisiti di diversificazione e liquidità che sono previsti dai Piani Individuali di Risparmi già esistenti. Più nel dettaglio i PIR 2019 potrebbero portare i fondi verso maggiori perdite aventi origine “da vendite di attività in mercati poco liquidi a fronte di episodi di forte volatilità dei corsi” che determinano la decisione dei sottoscrittori di procedere con la liquidazione dell’investimento prima essere riusciti ad ottenere il beneficio fiscale.
Queste perdite potrebbero avere un impatto negativo non solo sui risultati dei PIR ma anche sulla reputazione degli stessi promotori. Secondo l’analisi condotta dalla Banca d’Italia gli investimenti dei fondi italiani in PMI in fondi di capital venture sono praticamente azzerati proprio per evitare tali rischi.
Secondo la Banca d’Italia, inoltre, sono ben pochi i fondi esistenti a rispettare quelle che sono le nuove norme sui PIR arrivate, tra l’altro, dopo un forte dibattito e una serie di modifiche.
In considerazione di tutti questi elementi il giudizio di Banca d’Italia è categorico: i nuovi PIR 2019 presentano un profilo di rischio maggiore per l’investitore rispetto al passato.
Il giudizio negativo di Via Nazionale, comunque, non è condiviso da altri enti. Secondo l’Associazione Italiana Private Equity, Venture Capital e Private Debt i nuovi PIR 2019 (e quindi la nuova normativa) sono un’occasione da non perdere per poter dare una iniezione di innovazione al sistema Italia nel suo complesso.
Al di là del dibattito in atto tra pessimisti e ottimisti, sarà la risposta sul campo, quindi la domanda da parte di risparmiatori, a decidere il successo (o il flop) dei nuovi PIR. In passato il riscontro ottenuti dai Piano Individuali di Risparmio fu positivo. I PIR 2019 saranno all’altezza?
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