L’agenda macro di oggi riserva una sorpresa per nulla attesa all’Italia. L’Istat ha reso noto che la produzione industriale dell’Italia nel mese di gennaio ha registrato un rialzo dell’1,7 per cento nel confronto con il dato del mese di dicembre 2018. L’incremento della produzione industriale nel Bel Paese ha stracciato tutte le attese degli analisti che erano ferme su un frazionale +0,1 per cento. Già confrontando questi numeri appare evidente come finalmente, dopo una serie di performance negative, la produzione industriale dell’Italia, ossia una dei market mover più caldi per valurare lo stato di salute di un’economia, sia tornata in positivo. L’incremento è un segnale importante anche dal punto di vista psicologico visto che il Bel Paese è considerato in recessione tecnica e le previsioni sul PIL 2019 sono molto basse.
Attenzione, comunque, a non passare dal pessimismo a senso unico all’ottimismo a senso unico perchè se è vero che su base mensile la produzione industriale ha registrato un rialzo, è altrettanto vero che su base annua, il dato macro ha messo in evidenza la solita performance negativa. Anno su anno, infatti, la produzione dell’industria italiana ha segnato un ribasso dello 0,8 per cento che diventa comunque prezioso se si considera che le previsioni erano per un calo del 3 per cento su base annua.
L’Istat ha precisato che l’aumento complessivo della produzione industriale è stato sostenuto dalla performance molto brillante di alcuni sotto-settori. A migliorare in modo consistente sono stati i comparti energia, in crescita del 6,4 per cento, beni di consumo, in progressione del 2,4 per cento e beni intermedi (+1 per cento).
Su base annua a crescere a registrare una crescita sono stati i settori relativi alla fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria che hanno segnato un aumento del 14,8 per cento. In forte rialzo su base annua anche la produzione industriale di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi che è cresciuta del 4,4 per cento. +2,2 per cento, invece, per la produzione di apparecchi elettriici e apparecchi per uso domestico non elettrico. Se la variazione complessiva su base annua è negativa ciò è avvenuto a causa delle pesanti flessioni che hanno segnato i comparti prodotti farmaceutici e metallurgia. La produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici a gennaio 2019 ha segnato un calo del 10,5 per cento rispetto a gennaio 2018 mentre la produzione di prodotti metallurgici si è contratta dell’8,8 per cento.
La sorpresa generata dalla dinamica della produzione industriale in Italia nel mese di gennaio non ha avuto effetti positivi sulla borsa. Mentre è in corso la redazione del post il Ftse Mib è in ribasso dello 0,63 per cento. Azimut sempre in vetta all’indice.
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