Tra i market mover di oggi 30 gennaio ad avere una certa eco sono stati quelli riguardati la fiducia dei consumatori e la fiducia delle imprese italiane nel primo mese del 2019. I due dati macro sono molto utili per quantificare quello che il sentiment nei confronti del futuro e quindi quelle che sono le aspettative di crescita economica. Ovviamente la regola è che maggiore è la fiducia delle imprese e dei consumatori italiani meglio sia per l’economia dell’Italia. 

Purtroppo quello che è stato ricostruito dai due dati macro è la classica immagine del bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto. Mentre la fiducia dei consumatori italiani a gennaio ha registrato un rialzo da 113,2 punti a 114 punti, quella delle imprese ha invece registrato un calo da 99,7 a 99,2 punti. L’Istat, facendo riferimento al dato sulle imprese, ha evidenziato che anche a gennaio è proseguito “il progressivo indebolimento del clima di fiducia delle imprese in atto già dallo scorso luglio“. Viceversa, per quello che riguarda invece il dato sulla fiducia dei consumatori, “il parziale recupero del clima di fiducia rispetto all’ampia flessione di dicembre 2018 deriva in particolare da una valutazione meno negativa sulla situazione economica e da prospettive più favorevoli sulla situazione familiare”.

Per quello che riguarda i numeri, tutte le componenti dell’indice sulla fiducia dei consumatori hanno registrato un rialzo. In particolare il sotto-indice che misura il clima economico è salito da 129,5 a 130,8 punti, quello personale da 107 a 108,9 mentre il clima corrente ha registrato un aumento da 110 a 112,4 e il clima futuro da 116,1 a 117,4. Viceversa per quello che riguarda i sotto-indici relativi alla fiducia delle imprese, c’è stato un ribasso praticamente ovunque. In particolare il sotto-indice manifatturiero è sceso da 103,4 a 102,1, quello dei servizi da 99,5 a 98,6 e quello del ommercio al dettaglio è passato da 105 a 102,8. Unico abito in cui si è verificato un aumento della fidiucia ha riguardato le imprese delle costruzioni il cui sotto-indice ha registrato un aumento molto significativo passado da 130,3 a 139,2 punti. 

L’aumento della fiducia dei consumatori italiani era atteso. Con la fine del braccio di ferro tra Italia a Commissione UE sui contenuti della manovra 2019 e il conseguente calo dello spread BTP BUND, la posizione dei cittadini italiani in merito alle aspettative per i prossimi mesi, non poteva che migliorare. Proprio su questo aspetto ha molto insistito Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, per il quale la vera prova dei fatti arriva ora poichè è adesso che “bisognerà vedere cosa succederà nei prossimi mesi, quando dalle promesse si dovrà passare ai fatti“.

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