L’Italia è in crisi e a confermarlo non è solo l’andamento dello spread BTP BUND ma anche gli ultimi dati macroeconomici. La crisi economica dell’Italia, come già avvenne negli anni scorsi, si sposta dall’ambito prettamente finanziario a quello reale. I fondamentali economici dell’Italia sono sempre più deboli e tale debolezza è stata perfettamente fotografata dagli ultimi dati dell’Istat. L’istituto nazionale di statistica ha reso noti questa mattina due importanti market mover: la fiducia dei consumatori italiani e l’indice sulla fiducia delle imprese. Entrambi gli indicatori sono relativi al mese di novembre. Si tratta quindi di dati attualissimi che vanno a descrivere ulteriormente quello che è lo stato di salute dell’economia italiana già definito dalle recenti indicazioni sul prodotto interno lordo.
Nel mese di novembre l’indice che misura il clima di fiducia dei consumatori si è mosso da 116,5 a 114,8 punti mentre l’indice composito del clima di fiducia delle imprese ha registrato un ribasso passando da 102,5 punti a 101,1 punti. Per l’indice composito sulla fiducia delle imprese si è trattato del quinto ribasso mensile consecutivo.
Scorporando il dato, l’Istat ha fotografato un ribasso per le componenti del clima di fiducia dei consumatori. Ad andare in controtendenza stato il solo sottoindice relativo al clima personale per il quale l’Istata ha rilevato a novembre un aumento da 108,7 a 108,9. Per quello che invece riguarda gli altri sottoindici: il clima economico è sceso da 137,2 a 131,7, il clima corrente è diminuioto da 112,5 a 111,5 e il clima futuro ha registrato un calo da 121,4 a 118,9 punti.
In relazione invece al clima di fidicia delle imprese il dato è peggiorato a novembre in tutti i settori. In particolare nel comparto manifatturiero l’indice è passato da 104,9 a 104,4, nelle costruzioni da 138,9 a 132,5 e nei servizi da 103,6 a 101,8. L’unico sottoindice sulla fiducia delle imprese ad andare in controtendeza è stato quello relativo al commercio al dettaglio che ha registrato un aumento da 101,6 a 102,0 punti.
Analizzando le componenti dei climi di fiducia delle imprese, l’Istat ha rilevato nel comparto manifatturiero, una flessione più contenuta rispetto al settori dei servizi e a quello delle costruzioni e ha rilevato anche un peggioramento delle attese sulla produzione.
Per quanto riguarda il settore dei servizi, l’Istat ha registrato un calo delle fiducia in tutti i settori. In particolare l’istituto di statistica ha messo in evidenza un deterioramento dei giudizi sull’andamento degli affari e il ribasso dei giudizi e delle attese sugli ordini. Nell’ambito del commercio al dettaglio, l’aumento dell’indice è stato causato da un miglioramento dei giudizi sulle vendite e da una contrazione del saldo relativo alle scorte di magazzino.
La pubblicazione del dati sulla fiducia di imprese e consumatori italiani non ha comunque condizionato più di tanto il Ftse Mib.
Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento.
Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. L’articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa
scritti direttamente dai nostri Clienti.
I lettori sono tenuti pertanto a effettuare le proprie ricerche per verificare l’aggiornamento dei dati.
Questo sito NON è responsabile, direttamente o indirettamente, per qualsivoglia danno o perdita, reale o presunta,
causata dall'utilizzo di qualunque contenuto o servizio menzionato sul sito https://www.borsainside.com.
Migliori Piattaforme di Trading
Il vostro capitale è a rischio. Considera la perdita di denaro dal 51% (eToro) fino all’89% (altri fornitori) con il trading CFD.