Il vicolo cieco nel quale il governo Lega 5 Stelle sta portando l’Italia in materia di finanza e conti pubblici diventa un’occasione ghiotta a favore della Germania che così ha la possibilità di rispolverare un suo vecchio chiodo fisso: quello di fare utilizzare la ricchezza privata degli italiani per mettere in sicurezza i disastrati conti statali. E’ questo il senso profondo della proposta avanzata non da un opinionista tedesco qualsiasi ma da Karsten Wendorff, economista della Bundesbank. La proposta dell’analista è stata ripresa dalla Frankfurter Allgemeine Zeitung, la celebre FAZ che con gli italiani non è mai stata molto tenera. In pratica l’idea dell’economista della BuBa è quella di costringere gli italiani a farsi carico di parte del loro debito pubblico utilizzando una sorta di patrimoniale annacquata con riferimenti alla solidarietà nazionale. Wendorff ritiene che il problema del debito pubblico italiano possa essere risolto creando una specie di fondo “salva-Stato” che verrebbe finanziato in modo diretto con il risparmio degli italiani. Ovviamente per non far correre gli italiani in banca, quella che a tutti gli effetti è una patrimoniale verrebbe annacquata attraverso l’emissione di speciali titoli di Stato di solidarietà che dovrebbero essere sottoscritti in modo forzoso dai risparmiatori nella misura del 20% del proprio patrimonio netto. In pratica un prelievo forzoso nascosto.
La proposta dell’economista della BuBa è ovviamente una sorta di provocazione ma è innegabile che in Germania ci siano ambienti poco teneri nei confronti dell’Italia. Per avere un’idea di quello che rappresentarebbe un provedimento come questo si consideri a quanto ammonta oggi il debito pubblico italiano.
Secondo Wendorff, che ci va giù davvero pesante sulla FAZ, quasi la metà del debito pubblico dell’Italia “potrebbe essere convertito in bond della solidarietà” (forzata e imposta). Per difendersi dalle ovvie accuse di puntare ad un prelievo forzoso, l’economista della Deutsche Bank mette le mani in avanti ed afferma che la sua idea non costituirebbe una patrimoniale in quanto i titoli di Stato di solidarietà nazionale pagherebbero comunque un rendimento. Al massimo, quindi, si può parlare di investimento forzoso ma non di prelievo forzoso.
Al di là delle parole, comunque, l’idea del falco tedesco è quella di trovare una soluzione al debito pubblico italiano costringendo gli italiani a mettere mano alla loro ricchezza privata. La crisi strutturale dell’Italia così si risolverebbe senza ricorrere all’Esm (European stability mechanism) e “senza chiedere l’intervento dei contribuenti europei” o della stessa BCE. Una manovra per buttare fuori l’Italia dai meccanismi di solidarietà dell’Europa. Evidentemente Roma non ha poi così il coltello dalla parte del manico e non lo ho a causa di un debito pubblico di proporzioni assurde.
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