E’ già stata preannunciata la bocciatura della manovra di bilancio italiana, da parte del presidente della Commissione Europea Jean-Claude Junker. “Se accettassimo tutto quello che ci propone il governo italiano avremmo delle controreazioni violente da parte degli altri Paesi della zona euro”. Questo il pensiero espresso da Junker, che ritiene totalmente inaccettabile quanto previsto dalla manovra fiscale già attentamente vagliata e approvata dall’esecutivo.
Il presidente Junker ha definito la manovra finanziaria italiana un “derapage” rispetto alle regole europee. “Alcuni Paesi ci coprirebbero di ingiurie e invettive con l’accusa di essere troppo flessibili con l’Italia” ha aggiunto poi. Un muro, quello alzato da Junker ,che non ha certamente sorpreso il governo, né sembra averlo smosso a giudicare dalle reazioni dei vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini.
Le riserve espresse dal Presidente della Commissione Europea hanno trovato un esecutivo irremovibile. “Noi andiamo avanti con le misure chieste dal popolo” ha replicato Di Maio “Junker continui pure a rivoltarsi, gli rimante tempo ancora fino a maggio”. Sulla stessa lunghezza d’onda il leader della Lega Salvini: “la manovra italiana è passata, Junker se ne faccia una ragione.”
Il rischio bocciatura della Legge di Bilancio si profila quindi all’orizzonte nonostante le rassicurazioni del Ministro del Tesoro Giovanni Tria. “Mi dà molte preoccupazioni ma non abbiamo pregiudizi” ha spiegato Junker “ne discuteremo con l’Italia come facciamo con tutti gli altri Paesi”.
Ha preferito però non entrare nel merito dei dettagli riguardanti i vari punti cardine della manovra “non ho commenti da fare sulle misure contenute nella manovra, ma guardo ai risultati in termini di bilancio e saldo.” Bisogna “rispettare gli impegni presi” ha sottolineato Junker, spiegando poi: “non dobbiamo commentare le decisioni sovrane e indipendenti del governo italiano. Se dicessi che siamo contro quelle misure, questo avrebbe come conseguenze che alcuni nel governo italiano attaccherebbero la Commissione perché vieta di lottare contro la povertà.”
Resta quindi sulla difensiva il presidente della Commissione Europea “che si smetta di dire che sono contro l’Italia” ha ribadito “è una stupidaggine e una menzogna.” La bocciatura preannunciata da Junker dipenderebbe quindi solo da una questione di numeri.
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