Secondo l’agenzia Fitch ci sarebbero rischi considerevoli per i target della manovra, soprattutto dopo il 2019. Così, dopo Bankitalia e l’Ufficio Parlamentare di Bilancio, giunge un parere negativo anche da parte di Fitch, una delle più importanti agenzie di rating. Gli obiettivi fissati nella Nota di aggiornamento al Def sarebbero troppo ambiziosi.
Al momento Fitch assegna all’Italia un rating BBB, due gradini al di sopra del livello speculativo, ma le prospettive per il prossimo futuro sono tutt’altro che positive. In attesa della revisione prevista per il primo trimestre 2019, Fitch spiega che i dettagli della manovra di bilancio e la loro messa in pratica hanno un’importanza decisiva, e “rimangono un elemento chiave della nostra valutazione sul rating sovrano”.
Salvini e Di Maio: manovra promossa dagli imprenditori e dai cittadini
Non ha tardato ad arrivare la replica del vicepremier Matteo Salvini. “Gli imprenditori che fanno impresa, non qualche burocrate in qualche ufficio, ci ha detto che superando la legge Fornero si creeranno decine di migliaia di posti di lavoro. E’ questa la promozione che ci interessa.”
Il parere del vicepremier Luigi Di Maio sembra essere piuttosto in linea con quello espresso dal leader della Lega. “La manovra deve essere promossa dai cittadini” spiega Di Maio “e non sarebbe un male se coloro che hanno promosso quelle dei governi precedenti, boccino la manovra attuale”.
L’analisi di Fitch: Italia verso la procedura di infrazione
Quanto ai numeri, Fitch ritiene che il rapporto deficit/pil del 2020 non sarà del 2,1% come preventivato dall’esecutivo, ma del 2,6%, anche per via di una crescita del PIL assolutamente al di sotto delle aspettative del governo. Il PIL salirà dell’1,2% nel 2019, e dello 0,9% nel 2020, secondo le previsioni di Fitch. Ben diverse le previsioni riportate nella NaDef che indicherebbero una crescita dell’1,5% per il 2019, e dell’1,6% nel 2020.
I target di deficit definiti dalla NaDef rischierebbero di portare l’Italia nella procedura di infrazione per disavanzi eccessivi. Ma l’analisi dell’agenzia di rating va oltre, arrivando a ipotizzare i motivi per cui il governo non modificherà l’obiettivo di disavanzo 2019 nonostante quella prospettiva. Attaccare le norme fiscali dell’UE sarebbe un’opportunità politica in vista delle elezioni del Parlamento Europeo del prossimo maggio.
Ad ogni modo, prima di quello di Fitch avremo il rating di altre agenzie. A rivedere il giudizio sull’Italia saranno Standard & Poor’s il 26 ottobre, poi Moody’s entro il 31, e le anticipazioni pervenute non lasciano molto ben sperare. “E’ logico aspettarsi che le preoccupazioni sull’Italia manifestate in questi giorni si riflettano sulle prossime valutazioni delle agenzie di rating” ha spiegato Mark Zandi, capo economista di Moody’s in un’intervista concessa a La Stampa.
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