Per il debito pubblico italiano il 2019 sarà un anno molto impegnativo dopo che nel 2018 sono stati collocati titoli per 389,8 miliardi di euro. In relazione alle scadenze della carta messa in circolazione, il 61,1 per cento dei titoli collocati è stato rappresentato da scedenze a me medio-lungo termine e il 38,9 per cento da BOT. Nel 2018 il costo medio annuo all’emissione ha registrato un aumento salendo dallo 0,68 all’1,07 per cento. 

Considerando che nel corso del prossimo anno ci saranno ben 200 miliardi in scandenza (fonte dati Banca d’Italia), le emissioni lorde di debito per il 2019 ammonteranno a circa 400 milioni di euro. Secondo gli analisti di Unicredit “dal punto di vista del funding, i primi mesi del 2019 saranno ricchi di sfide per l’Italia“. Da Piazza Gae Aulenti rilevano che “se l’umore dei mercati dovesse confermarsi ottimista, la vendita del debito sarà agevole, ma l’umore del mercato può cambiare molto velocemente e questo significa che la volatilità rimarrà probabilmente elevata“. 

Alcuni numeri sulle emissioni di debito per il 2019 sono stati forniti da Bloomberg. Secondo gli analisti nel 2019 ci dovrebbero essere titoli in scadenza per 421,1 miliardi di euro. Il mese di gennaio sarà il più caldo se si considera che andranno in scadenza titoli per complessivi 25 miliardi di euro. Mesi forti saranno anche febbraio e marzo con scadenze per complessivi 19 e 21 miliardi di euro. 

Per quello che riguarda il secondo trimestre, ad aprile scadranno titoli per 19 miliardi, a maggio per 17 e a giugno per 18 miliardi mentre nel terzo trimestre il totale del debito pubblica in scadenza sarà pari a 54 miliardi. Per finire negli ultimi tre mesi scadranno bond per 16, 13 e 20 miliardi ossia per complessivi 49 miliardi di euro. 

Gran parte del debito pubblico italiano è in mano alle banche italiane. Non è un caso che recentemente il comparto bancario sia quello che ne ha sofferto di più per via dell’altissima esposizione in Titoli di Stato, oltre 373 miliardi, il dato più alto da un anno a questa parte. Il debito pubblico italiano intanto, secondo i dati resi noti dall’agenzia Bloomberg, ha raggiunto i 2.424,105 miliardi di euro rappresentando oltre il 130% del Pil.

Quali sono le scadenze relative al debito pubblico italiano?

Il 2019 sarà un anno piuttosto difficile per l’Italia, che si troverà alle prese con un debito pubblico definito “esplosivo” dal commissario europeo agli Affari economici e monetari Pierre Moscovici. Il Tesoro dovrà rimborsare qualcosa come 276,838 miliardi di euro più gli interessi sul debito, che ammontano a 49,631 miliardi.

Entro il 2024 l’Italia deve corrispondere 1.498,29 miliardi di euro dei quali 431,185 miliardi entro la fine del 2019. L’esorbitante cifra dovuta è comprensiva delle spese per il rimborso delle obbligazioni e quelle relative agli interessi. Fatto sta che per ripagare questo debito si rende necessario crearne dell’altro, in particolare con l’emissione di Titoli di Stato a breve scadenza, ad esempio da 2 o da 5 anni.

Va da sé che in questo modo la spesa per interessi andrà a levitare, e con essa salirà il prezzo da pagare per rimborsare i titoli di stato quando giungeranno a scadenza. Tutto ciò in un contesto poi di una certa sfiducia da parte del mercato nei confronti del sistema Italia.

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