Con l’aggravarsi dei rapporti tra USA e Cina la guerra economica ha visto un’ulteriore accelerazione, e a pagarne le conseguenze non sono solo i prodotti dei due Paesi al centro delle tensioni, ma anche quelli di altri Paesi più o meno indirettamente coinvolti come quelli Europei.

Il mercato dell’automobile è finito nel vortice delle tensioni USA-Cina. Determinante l’entrata in vigode dell’ultimo round di tariffe contro i prodotti made in China per un valore complessivo di 200 miliardi di dollari. Gli effetti non si faranno attendere, ed anche quelli collaterali rischiano di essere particolarmente pesanti.

Il rischio che si corre è che questi dazi finiscano per penalizzare pesantemente il mercato europeo dell’automobile, in primis brand importanti come la britannica Jaguar Land Rover, o la svedese Volvo. Questo è quanto evidenziato in questi giorni da una nota diffusa dall’Agenzia di Rating Standard&Poor’s Global.

Sul tavolo ci sono dazi pesanti. Si parla del 25% per le auto europee, o quantomeno questo è quanto paventato dal presidente Donald Trump in un primo momento. E dopo un iniziale passo indietro in occasione dell’incontro con il Presidente della Commissione Junker, pare che questa contromisura economica sia tornata imminente.

L’effetto dei dazi sarebbero anzitutto un aumento dei costi di produzione e l’inevitabile compromissione del raggiungimento di target ambientali e di sviluppo tecnologico. Non solo, secondo l’analisi dell’agenzia di rating, la situazione sarebbe più grave per le case costruttrici che non sono provviste di impianti di produzione sul territorio degli Stati Uniti.

Ecco i brand automobilistici più penalizzati dalla guerra dei dazi

A pagare le conseguenze di questa situazione così tesa non saranno quindi marchi come Porsche o Lamborghini, ma piuttosto quelli legati alla cosiddetta fascia Premium. In prima linea, sempre basandosi sulle stime degli analisti, la britannica Jaguar Land Rover, che rischia di perdere fino al 20% delle sue vendite globali. Un peccato anche considerato il periodo di crescita che questa realtà europea stava vivendo nei primi otto mesi del 2018, con un +3,6% nel mercato americano.

Altro marchio nell’occhio del ciclone è Volvo. La svedese Volvo ha anche degli impianti negli USA, ma sarebbe penalizzata dalla faccenda dei dazi per via del fatto che aveva scelto la Cina come mercato punta per le esportazioni di alcuni modelli. Infine, sempre per il regime dei dazi, anche marchi come BMW e Volkswagen subiranno presumibilmente dei danni economici, ma secondo le previsioni degli analisti per queste case saranno più circoscritti.

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