Ancora non conosciamo nel dettaglio la Legge di Bilancio, né quindi i numeri che la riguardano, e nell’attesa di poter valutare la validità della manovra, in molti stanno esprimendo dei pareri in merito alla soglia del rapporto deficit/pil da non superare.
In base a quanto stabilito dalle regole poste a fondamento dell’Europa, tale soglia è posta al 3%. Questo sarebbe il limite da non valicare mai. Fortunatamente i numeri suggeriti dai vari rappresentati di governo sono sempre, o quasi, ben al di sotto di detta soglia.
Quale sarà il rapporto deficit/pil?
L’agenzia Reuters ha riportato le dichiarazioni del Sottosegretario al Tesoro Massimo Bitonci che ricopre anche il ruolo di negoziatore della Lega sulla manovra. Secondo Bitonci il governo potrebbe ottenere una flessibilità di intervento sul deficit tra i 10 e i 15 miliardi di euro. In punti percentuale siamo tra il 2 ed il 2,2% del Pil.
Il Ministro del Tesoro Giovanni Tria ha invece fissato un limite molto più basso. Secondo Tria il tetto da non superare sarebbe quello dell’1,6%. Secondo Il Messaggero il ministro sarebbe disposto ad accettare fino all’1,8%. “Sta facendo il suo lavoro” spiega Bitonci riferendosi all’apparente rigidità mostrata da Tria “in ogni governo, quando è il momento della manovra di bilancio si assiste ad un bisticcio tra le parti politiche che vogliono risorse e quelle tecniche che devono far quadrare i conti”.
Secondo Salvini si può tranquillamente accettare un rapporto deficit/pil al 2,5%. “In passato aveva invece parlato del 2,9%” aggiunge Bitonci che sembra ottimista in merito al possibile raggiungimento di un compromesso tra il 2 ed il 2,2%. Sarà così possibile ottenere una flessibilità tra i 10 ed i 15 miliardi di euro, somme che verranno suddivise al 50% tra manovre della Lega e del M5S. “Io credo che per il 2019 ci sarà una ripartenza di tutto” ha aggiunto Bitonci “questo governo durerà 5 anni”.
Stime delle agenzie di rating: la valutazione di Fitch
Fitch, importante agenzia di rating con base a Londra e a New York, ha rivisto al ribasso le stime sulla crescita del Pil italiano, con la previsione di un rialzo del pil dell’1,2% nel 2018, contro il +1,3% stimato nel mese di giugno. Le previsioni per il 2019 e per il 2020 non sono particolarmente buone, con l’outlook di una crescita rispettivamente dell’1,2% e dello 0,9%.
Secondo Fitch l’Italia vive in questo momento una situazione di incertezza per via delle dispute commerciali in corso. Inoltre le preoccupazioni sulla politica interna nonché sulla manovra economica, rendono più difficile la lettura del mercato italiano da parte delle imprese investitrici.
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