Il taglio dei tassi FED è oramai molto vicino con gli analisti che ritengono essere molto probabile una prima riduzione del costo del denaro nel board FOMC di settembre. Del resto la Federal Reserve non ha ancora ridotto i tassi a differenza della BCE e considerando l’andamento oramai moderato dell’inflazione, è altamente probabile che possa farlo subito dopo l’estate senza attendere fine anno come invece si pensava fino a pochi mesi fa.
Cosa può fare un trader per sfruttare questa prospettiva? Sul mercato è presente un ETF che è molto sensibile alla politica monetaria della Federal Reserve. Si tratta dell’SPDR Portfolio Long Term Treasury ETF del gestore State Street Global Advisors SPDR. Il fondo a gestione passiva replica l’indice Bloomberg Long U.S. Treasury che a sua volta è formato da tutti i titoli pubblici del Tesoro americano che hanno una scadenza residua di almeno 10 anni e un valore nominale in circolazione di almeno 300 milioni di dollari. Dall’indice sono escluse le obbligazioni a tasso variabile e le emissioni di bond speciali.
Grazie proprio alla composizione di questo paniere, il SPDR Portfolio Long Term Treasury ETF è uno degli strumenti più pratici per speculare sul taglio dei tassi FED. Il motivo è molto semplice: i titoli di stato a lungo termine sono quelli più esposti alla politica monetaria e l’indice replicato da questo fondo è composto solo da bond sovrani a lunga scadenza.
Perchè investire nell’ETF SPDR Portfolio Long Term Treasury
Il tira e molla sulle tempistiche di taglio dei tassi FED dura da inizio anno. Nei primi mesi del 2024 gli analisti erano pronti a scommettere su una prima riduzione del costo del denaro già entro il primo semestre. I dati poco incoraggianti sull’inflazione hanno poi allontanato l’avvio del taglio a tal punto che si è addirittura iniziato a parlare di un rinvio all’anno nuovo.
A differenza di quanto fatto dalla BCE che a giugno ha tagliato il costo del denaro di 25 punti base, la FED ha lasciato tutto fermo, tanto da spingere alcuni analisti ad affermare che in seno al board ci fossero dei banchieri non solo contrari alla riduzione ma addirittura favorevoli ad un ulteriore rialzo. Uno scenario che è stato poi smentito nelle scorse settimane quando la pubblicazione degli ultimi dati sull’inflazione Usa ha finalmente certificato il cambio del quadro macro. Con i prezzi al consumo sotto controllo e l’aumento della disoccupazione, sono quindi cresciute le probabilità di un taglio dei tassi FED già a settembre. Questa è oggi l’ipotesi prevalente.
Tra gli strumenti più accessibili per trarre vantaggio dai movimenti dei tassi di interesse ci sono le obbligazioni con una durata più elevata. Gli investitori possono di certo creare un loro portafoglio ad hoc costituito da questi titoli ma l’operazione sarebbe lunga. Molto più semplice puntare su ETF come ad esempio l’SPDR Portfolio ETF a lungo termine del Tesoro (SPTL). Una alternativa a questo fondo potrebbe essere l’ETF obbligazionario a lungo termine Vanguard (BLV).
Entrambi questi fondi sono disponibili su molte piattaforme. Il nostro consiglio è di usare Fineco che ha il vantaggio di proporre una vasta selezione di ETF senza commissioni e di offrire condizioni economiche molto competitive rispetto, ad esempio, ai classici broker.
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Quali sono i vantaggi dell’ETF SPDR Portfolio Long Term Treasury
Dopo la pioggia di rialzi degli ultimi mesi, i tassi FED si sono attestati nel range tra il 5,25 e il 5,5 per cento. Siamo ai massimi degli ultimi 23 anni! Dopo il tira e molla a cui abbiamo fatto cenno nel precedente paragrafo, il mercato si attende un taglio a settembre e non è da escludere che ce ne possa essere un secondo entro fine anno. Quindi il 2024 si andrebbe a chiudere con due tagli.
Del resto l’inflazione rilevata attraverso il dato sulle spese per consumi personali (PCE) si è attestata a maggio al 2,7 per cento contro il 2,6 per cento di aprile. Ancora più rilevante il fatto che il PCE core, market mover che escludere la volatilità dei prezzi alimentari ed energetici, si sia attestato al 2,6 per cento contro il 2,8 per cento del mese precedente. L’inflazione è quindi sotto controllo come del resto è stato confermato anche dai dati di giugno.
Segnali incoraggianti (in vista di un taglio dei tassi FED) sono arrivati anche dall’occupazione. Il tasso di disoccupazione Usa ha continuato ad aumentare al 4,1 per cento, un livello che si può trovare soltanto andando a ritroso fino a novembre 2021. Tenendo conto che il contenimento della disoccupazione è uno degli obiettivi chiave del mandato FED, si può ipotizzare che questa tendenza possa supportare le misure di allentamento monetario anche perchè l’aumento della disoccupazione è parallelo al rallentamento della crescita dei salari nominali.
Accanto ai segnali arrivati dai dati macro, ci sono poi tutta una serie di indizi più “teorico”. Ad esempio è sempre più evidente che la popolazione statunitense non sia più disposta ad acquistare una nuova casa o a cambiare casa visto che il tasso ipotecario attuale è significativamente inferiore rispetto a quello che dovrà sostenere chi vuole una nuova casa. In questo contesto c’è più riluttanza a vendere con i tassi di interesse più alti che non hanno funzionato come previsto. Infatti, a causa della minore, offerta i prezzi delle case sono aumentati.
Forte potenziale di rialzo per il SPDR Portfolio Long Term Treasury ETF
Da che mondo e mondo, i bond che hanno maggiore durata sono sempre stati i più sensibili all’andamento dei tassi di interesse. Ogni bond crea un flusso di interessi attivi a cui si aggiunge il rendimento del capitale a scadenza. Quanto più tardi sono ricevuti i flussi di cassa, tanto più essi sono condizionati dal tasso di sconto. Con il costo del denaro ai massimi e il trend futuro ben chiaro (la FED taglierà il costo del denaro), ci potrebbe essere un calo del tasso di sconto da cui deriverebbe un valore più alto dei flussi di cassa obbligazionari.
In termini di scelte di investimento ciò significa che per avere il massimo profitto dall0abbassamento dei tassi sia necessario trovare obbligazioni a lungo termine con cedola inferiore oppure un ETF obbligazionari che investe su un indice di bond a lunga durata.
L’ETF SPDR Portfolio Long Term Treasury replicando il Bloomberg Long U.S. Treasury Index è ideale per questo obiettivo. Si tratta di un fondo molto liquido (10,22 miliardi di dollari il patrimonio in gestione) con un costo molto basso (0,03 per cento il rapporto di spesa) e un profilo di rischio contento. Il rendimento medio alla scadenza è del 4,55 per cento mentre l‘andamento dei prezzi da inizio anno evidenzia un ribasso del 4,7 per cento a 27,8 dollari. Assumendo questo valore come prezzo di ingresso e 35 dollari come target, il potenziale di upside sarebbe del 25 per cento.
Questo potenziale di rialzo è subordinato ad una condizione ben precisa: la FED deve tagliare i tassi e quindi i market mover più impattanti su questo fronte (inflazione e disoccupazione) dovranno confermare nei prossimi mesi i trend attuali.
Come investire in ETF obbligazionari con Fineco
Come detto in precedenza, gli ETF obbligazionari Usa sono lo strumento più pratico e accessibile per cavalcare il previsto ribasso dei tassi FED. Ovviamente è anche possibile investire in singoli bond Usa e proprio per questo motivo è preferibile scegliere piattaforme che consentono di operare in entrambi i modi ossia di comprare ETF e fare trading sulle obbligazioni dallo stesso account. Un esempio è Fineco che non a caso è ritenuta la banca con la migliore piattaforma di trading in Italia.
Investire in ETF con Fineco presenta molti vantaggi a partire dalla possibilità di attivare il Piano Replay e destinare così automaticamente una piccola somma di denaro a uno o più ETF gradualmente nel corso del tempo. In più sono anche proposti tutta una serie di servizi avanzati di trading.
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Per quello che riguarda i costi, le commissioni partono da soli 19€ per le operazioni dall’Italia, ma è possibile ridurle ulteriormente fino a 2,95€ per gli operatori molto attivi. Quindi più si fa trading con Fineco, maggiore è il risparmio.
*Il capitale è a rischio. I risultati di investimento passati non garantiscono rendimenti futuri. La possibilità di fornire accesso a uno strumento finanziario specifico è soggetta a un test di adeguatezza.
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