
Massima attenzione da parte dei trader sulla riunione FED in programma il 19 marzo. Si tratta del market mover più importante del mese in quanto dalle decisioni sui tassi FED dipende sia l’andamento del dollaro che quello della borsa di Wall Street. Le delibere del Fomc sul costo del denaro sono da sempre dei catalizzatori in grado di condizionare in modo sensibile l’andamento dei mercati.
Questo discorso vale sempre ma pesa ancora di più in una fase, come quella attuale, caratterizzata da profonda incertezza. Essendo consapevoli del momento delicato in cui arriveranno le decisioni dei banchieri centrali Usa sui tassi FED, i trader da giorni stanno monitorando con estrema attenzione quelle che sono le aspettative dell’evento. Numerose banche e altrettanti analisti indipendenti hanno già formulato le previsioni sulla riunione BCE di marzo 2025 con focus non solo, come è logico che sia, sulle decisioni sul costo del denaro ma anche su quelle che potrebbero essere le indicazioni in vista di prossimi tagli da parte del Fomc.
Se a ciò aggiungiamo il fatto che proprio il giorno della vigilia della riunione FED di marzo si terrà un importante incontro tra il presidente americano Trump e quello russo Putin, se ne deduce che attorno all’evento di politica monetaria in programma in Usa ci sia una sorta di surplus di attesa rispetto a quelle che sono possono essere le normali aspettative.
Una buona notizia per i trader interessati a sfruttare le previsioni prima e poi le decisioni finali sui tassi FED in ottica operativa. Per farlo molti investitori scelgono oramai solo broker specializzati nel forex come ad esempio FP Markets che ha il vantaggio di offrire spread molto bassi e rapidità nell’esecuzione degli ordini. Tanti trader già usano FP Markets per fare trading CFD sulle coppie forex. Se non conosci ancora questo broker, non devi far altro che seguire il link in basso che porta al sito ufficiale.
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Previsioni sulla riunione FED di marzo 2025: pareri a confronto
Tanti analisti hanno già espresso il loro punto di vista sulla riunione FED di marzo.
Secondo Paolo Zanghieri, Senior Economist di Generali Investments, il summit arriva in un contesto economico molto particolare e caratterizzato dall’elevata incertezza derivante dai primi passi della nuova amministrazione statunitense. Secondo Zanghieri, questa situazione potrebbe comportare rischi al ribasso per l’occupazione Usa e al rialzo per l’inflazione, in un’economia, come quella americana, che continua a mostrare una domanda interna robusta e un’inflazione persistente.
L’economista ritiene che la FED possa decidere di mantenere invariati i tassi di interesse nella riunione di mercoledì. Dal Fomc, però, potrebbero arrivare indicazioni circa la possibilità che da qui a fine anno ci possano essere due riduzioni al costo del denaro. Questa ipotesi si discosta dalle previsioni di mercato, che anticipano quasi tre tagli. Secondo Zanghieri, inoltre, l’introduzione dei dazi, sebbene meno severa del previsto, potrebbe contribuire a un aumento dell’inflazione entro la fine dell’anno, con una possibile inversione di tendenza entro il 2026.
Un ulteriore elemento di incertezza riguarda la stima del tasso neutro, attualmente fissato al 3 per cento, e la questione del tetto del debito, la cui risoluzione è attesa per metà maggio. Se i prossimi rapporti sull’occupazione dovessero mostrare segnali negativi, la FED potrebbe essere costretta a intervenire con maggiore urgenza.
Anche il Global Credit Team di Algebris Investments ha espresso le proprie previsioni sulla riunione della FED, ritenendo probabile il mantenimento dei tassi di interesse al 4,5 per cento con l’indicazione di due tagli previsti nel dot plot per il 2025. Secondo gli esperti, la FED potrebbe annunciare una pausa o la fine del Quantitative Tightening a partire da aprile, a causa delle incertezze legate al tetto del debito.
Algebris ha inoltre evidenziato il rallentamento dell’inflazione core, scesa al 3,1 per cento su base annua a febbraio, mentre i dati relativi all’inflazione PCE suggeriscono una crescita dello 0,3 per cento su base mensile. Questo dato, insieme all’andamento dell’indice PPI, potrebbe influenzare le prossime decisioni della banca centrale.
I trader dovrebbero prepararsi ad una FED attendista
Come lasciano intendere le due previsioni su cui abbiamo focalizzato la nostra attenzione, c’è la consapevolezza che nel board di marzo la FED optare per un atteggiamento attendista. Questa potrebbe essere la prima avvisaglia di quello che potrebbe essere l’approccio anche nei prossimi mesi. Del resto come affermato da Don Rissmiller, capo economista di Strategas, attualmente non ci sono condizioni di emergenza che richiedano un intervento immediato. Per quanto ne dicano infatti i media, non ci sono segnali di crisi finanziaria negli Stati Uniti nè tantomeno segnali di una impennata della disoccupazione. Morale: la Federal Reserve ora più che mai ha il vantaggio di poter aspettare gli eventi e osservare l’evoluzione del contesto economico prima di prendere le sue decisioni.
I trader dovrebbero quindi prepararsi ad una FED paziente e molto attendista almeno fino alla seconda metà dell’anno. Del resto, è stato lo stesso presidente Jerome Powell a ribadire che la banca centrale prenderà decisioni basate sui dati economici piuttosto che su un percorso predeterminato.
Anche nei prossimi mesi, quindi, la FED valuterà l’andamento dell’inflazione, della crescita economica e del mercato del lavoro prima di prendere decisioni sui futuri interventi di politica monetaria.
Come investire in attesa della riunione FED di marzo 2025

La riunione FED di marzo si inserisce in un contesto economico complesso, con politiche tariffarie incerte e dinamiche inflazionistiche ancora in evoluzione. Come abbiamo visto nei precedenti paragrafi, le previsioni degli esperti indicano una politica monetaria prudente con tassi fermi e la possibilità di interventi mirati solo nei prossimi mesi.
Cosa possono fare gli investitori con queste premesse?
Noi non offriamo consigli finanziari ma di certo i trader avranno la possibilità di orientare le loro scelte di investimento proprio alla luce dei segnali che arriveranno dalla Federal Reserve.
I mercati più sensibili sono sempre gli stessi partendo dal Forex (coppia Euro Dollaro in testa).
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