La Reserve Bank of Australia (RBA), durante la sua riunione di politica monetaria del 1° novembre, ha deciso di alzare di 25 punti base l’Official Cash Rate (OCR) e di portarlo al 2,85%. È il settimo aumento consecutivo dei tassi per quest’anno, per un totale di 275 punti base.
Dopo l’annuncio, sia l’indice principale della borsa australiana (l’ASX) sia il cambio AUD/USD sono saliti, come si può vedere dai grafici sottostanti forniti da ActivTrades. Questo mese l’indice azionario è in rialzo dell’1,85% mentre l’AUD/USD ha recuperato lo 0,48%.
La decisione di aumentare i tassi non è stata una sorpresa: le quattro banche più importanti ritenevano altamente probabile un aumento di 25 punti. E anche un incremento di 50 punti, visto l’ultimo dato relativo al CPI ben più alto delle previsioni, non sarebbe stato sorprendente.
In base al rapporto rilasciato dall’Ufficio australiano di statistica lo scorso 26 Ottobre, l’inflazione è cresciuta dell’1,8% nel trimestre, rispetto ad una previsione di +1,6%. Su base annua si è registrato un aumento del 7,3%, ben superiore al +6,1% rilevato nel secondo trimestre. L’inflazione si trova sul livello più alto dal 1990 e sta superando di circa tre volte la crescita dei salari.
La RBA prevede che l’inflazione potrebbe raggiungere un picco dell’8% entro la fine dell’anno, contro una precedente previsione del 7,75%. Per l’anno prossimo l’inflazione dovrebbe poi scendere al 4,75% e calare al 3% entro il 2024.
A generare questo aumento del livello di inflazione sono stati l’aumento dei costi dell’energia, le limitazioni dell’offerta, il conflitto ucraino, i blocchi cinesi, la carenza di manodopera e l’aumento dei prezzi nel settore delle costruzioni. E l’elenco potrebbe continuare.
La costa orientale dell’Australia, inoltre, ha dovuto fronteggiare le conseguenze del fenomeno climatico Niña, con un aumento significativo di precipitazioni e di inondazioni che hanno provocato un calo della produzione agricola.
Lo statement della RBA avverte che ci saranno ulteriori aumenti dei tassi
Nel suo statement la RBA segnala che sono in arrivo ulteriori aumenti dei tassi, con la banca centrale che continuerà a monitorare il comportamento dell’inflazione e dell’economia globale, la spesa delle famiglie e l’andamento dei salari.
La view della banca centrale rimane comunque positiva, con la crescita dell’economia e del reddito nazionale che sono sostenuti dal livello record della bilancia commerciale. Nel breve e medio termine è comunque probabile che l’economia rallenti: la previsione della RBA relativa al PIL è stata ridotta al 3% per il 2022 e all’1,5% per il 2023 e il 2024.
I livelli occupazionali rimangono ad ogni modo elevati, con il mercato del lavoro che è ancora dinamico e il tasso di disoccupazione che si trova sui minimi degli ultimi 50 anni al 3,5%. Per il prossimo futuro è previsto un aumento al 4%, dal momento che la crescita economica potrebbe iniziare a rallentare a causa delle politiche restrittive.
La banca centrale australiana ha comunque ribadito il suo impegno a riportare la stabilità dei prezzi all’interno della fascia obiettivo. Con i dati del 3° trimestre che si sono indirizzati con decisione nella direzione sbagliata, nella riunione di dicembre la RBA potrebbe anche valutare un aumento più consistente dei tassi.
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I prezzi degli immobili sono destinati a scendere
In base ad alcuni documenti recentemente rilasciati, la RBA prevede una discesa fino al 20% dei prezzi degli immobili entro la fine del 2024. Alcune delle aree più colpite saranno Sydney e Melbourne, dove negli ultimi anni i prezzi sono stati palesemente sopravvalutati.
Gli economisti, tuttavia, non si aspettano un crollo del mercato immobiliare, ma semplicemente un ritorno dei prezzi ai livelli pre-pandemia. Ad ogni modo in molti, dopo un lungo periodo in cui si acquistavano immobili con tassi di interesse particolarmente bassi, dovranno rivedere i propri budget per tenere conto del forte aumento delle rate del mutuo, in un periodo in cui il costo della vita in generale è già molto alto.
Il bilancio federale conservatore mira ad alleviare lo stress sulle famiglie
Il tesoriere Jim Chalmers ha inviato al Parlamento il bilancio del nuovo governo laburista, sottolineando l’importanza di gestire in modo responsabile la crisi generata dal forte aumento del livello di inflazione.
Il bilancio, che si concentrerà sulla riduzione del costo dell’assistenza all’infanzia, sull’aumento del congedo parentale retribuito, sul risparmio sui medicinali, sul miglioramento dell’accessibilità degli alloggi e sull’aumento della crescita salariale, conferma i precedenti impegni del governo laburista in ambito economico.
Attualmente l’Australia ha un debito nazionale di circa un trilione di dollari, dopo aver aumentato in modo consistente il proprio deficit durante la pandemia di Covid-19 a causa dei pacchetti di stimolo per imprese e famiglie.
Il deficit di bilancio, grazie ad un mercato del lavoro resiliente e alle maggiori entrate ottenute dalle esportazioni di materie prime, si è già dimezzato, anche se c’è ancora molta strada da percorrere per riparare il buco lasciato dalla pandemia.
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