Nel corso della sessione europea iniziale di giovedì, la coppia valutaria NZD/USD ha attirato l’attenzione degli acquirenti, trovando supporto nei pressi del livello di 0,5935.
Tale movimento ascendente è stato innescato in parte dai dati negativi sull’occupazione negli Stati Uniti, che hanno esercitato una certa pressione al ribasso sul dollaro statunitense (USD) in quel momento. Allo stesso tempo, l’indice del dollaro statunitense (DXY) ha registrato un ritracciamento a 106,65 dopo aver toccato un massimo di 11 mesi a 107,34.
Andamento dei dati economici e prospettive nel mercato del lavoro USA
Secondo i dati pubblicati da Automatic Data Processing (ADP) giovedì, le retribuzioni private negli Stati Uniti per il mese di settembre sono aumentate di soli 89.000 posti rispetto ai 180.000 della lettura precedente.
Questo dato è notevolmente inferiore alla stima iniziale di 153.000 ed è il livello più basso registrato dal gennaio 2021. Inoltre, l’indice PMI dei servizi ISM degli Stati Uniti è sceso a 53,6 a settembre, rispetto alla lettura precedente di 54,5, risultando in linea con le aspettative di mercato.
Tuttavia, gli operatori di mercato rimangono in attesa dei dati sul mercato del lavoro, in particolare dei Nonfarm Payrolls (NFP) degli Stati Uniti, che saranno resi noti venerdì. Si prevede che l’economia statunitense abbia creato circa 170.000 posti di lavoro a settembre. In caso di una lettura inferiore alle aspettative, potremmo assistere a una vendita del dollaro americano (USD), il che potrebbe agire come un vento favorevole per la coppia NZD/USD.
Politiche della Federal Reserve e della Reserve Bank of New Zealand (RBNZ)
Martedì, la presidente della Federal Reserve di Cleveland, Loretta Mester, ha annunciato che sarebbe favorevole a un aumento dei tassi di interesse al prossimo incontro se la situazione economica attuale perdurasse, affermando che la Fed è probabilmente vicina o al massimo del target dei tassi di interesse.
Allo stesso tempo, il presidente della Federal Reserve di Atlanta, Raphael Bostic, ha dichiarato di essere paziente e che non c’è urgenza nell’adottare ulteriori misure.
Sul fronte neozelandese, la Reserve Bank of New Zealand (RBNZ) ha scelto di mantenere invariato il tasso ufficiale di sconto (OCR) al 5,5% nel suo incontro di ottobre, una decisione ampiamente prevista. Il comitato ha concordato che i tassi di interesse potrebbero dover rimanere a un livello restrittivo per un periodo di tempo più prolungato, come evidenziato nella dichiarazione della RBNZ.
Dal punto di vista dei dati economici, la National Bank ANZ ha riportato giovedì che il prezzo delle materie prime ANZ della Nuova Zelanda per il mese di settembre è aumentato del 1,3%, invertendo la tendenza negativa precedente che aveva visto una diminuzione del 2,9%. Martedì, l’indice di fiducia delle imprese NZIER per il terzo trimestre (Q3) è sceso al -52% su base trimestrale, segnando un miglioramento rispetto al -63% registrato nella lettura precedente.
Prossimi eventi di rilievo
Guardando al futuro, gli operatori di mercato saranno particolarmente interessati alle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti, che sono previste per giovedì. Tuttavia, la principale attenzione si concentrerà sui molto attesi Nonfarm Payrolls degli Stati Uniti, la cui pubblicazione è prevista per venerdì.
Questo evento potrebbe scatenare significativa volatilità sul mercato e gli operatori monitoreranno attentamente i dati, cercando opportunità di trading sulla coppia NZD/USD. Restate connessi per aggiornamenti e analisi in tempo reale sul mercato valutario.
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