EUR/USD cresce nettamente grazie alla performance positiva dell’Euro (EUR) dopo la pubblicazione dei dati flash del PIL del terzo trimestre dell’Eurozona, migliori del previsto. Il report ha mostrato che l’economia della zona Euro è cresciuta a un ritmo superiore alle aspettative nel terzo trimestre dell’anno, con un’espansione dello 0,4%, meglio delle stime e del precedente 0,2%. Rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, l’economia ha registrato una crescita dello 0,9% contro lo 0,6% del periodo aprile-giugno.
Gli economisti avevano previsto una crescita dello 0,8% per l’Eurozona
Il maggiore tasso di crescita dell’economia dell’Eurozona è stato sostenuto da un’espansione inattesa dell’economia tedesca, la più grande della regione. Nel terzo trimestre, l’economia tedesca è cresciuta dello 0,2% dopo una contrazione nel periodo aprile-giugno. L’economia francese è cresciuta dello 0,4%, come previsto, mentre la crescita italiana è rimasta stabile.
Nel frattempo, l’indice preliminare armonizzato dei prezzi al consumo (HICP) di ottobre in Germania è risultato più alto del previsto. Su base annua, l’HICP è salito al ritmo accelerato del 2,4%, rispetto alle stime del 2,1% e al precedente 1,8%. I dati positivi del PIL dell’Eurozona e l’inflazione più alta in Germania hanno ridotto le aspettative di un taglio dei tassi della Banca Centrale Europea (BCE) più ampio del solito, di 50 punti base (bps), previsto per dicembre. Secondo le aspettative del mercato, la probabilità di un taglio dei tassi della BCE di 50 bps scende al 22% dal 45% dopo la pubblicazione dei dati tedeschi.
Commenti recenti dei responsabili delle politiche economiche hanno mostrato preoccupazioni sull’inflazione, che potrebbe rimanere persistentemente bassa a causa di una crescita economica più debole. Intanto, l’incertezza sulle prospettive economiche dell’Eurozona continua, con l’avvicinarsi delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti il 5 novembre. Sebbene i sondaggi nazionali indichino una competizione serrata tra l’ex presidente Donald Trump e l’attuale vicepresidente Kamala Harris, i trader sembrano scontare una vittoria di Trump, con profonde ripercussioni anche per l’Eurozona.
Trump ha promesso una tariffa universale del 10% su tutte le importazioni, ad eccezione di quelle dalla Cina, che sarebbero soggette a tariffe ancora maggiori. La minaccia di queste tariffe potrebbe influenzare significativamente il potente settore delle esportazioni dell’Eurozona. La banca d’investimento Goldman Sachs prevede un calo dell’1% del PIL dell’Eurozona in caso di imposizione della tariffa universale del 10%.
Analisi tecnica: EUR/USD rinnova i massimi intraday intorno a 1,0850
EUR/USD sale vicino a 1,0850 durante le ore di scambio in Nord America, mercoledì. La coppia di valute mantiene il supporto al di sopra della linea di tendenza ascendente vicino a 1,0750, tracciata dal minimo del 3 ottobre 2023 intorno a 1,0450 sul grafico giornaliero. Tuttavia, l’outlook generale della coppia rimane ribassista, poiché resta al di sotto della Media Mobile Esponenziale (EMA) a 200 giorni, che si attesta intorno a 1,0900.
Il movimento al ribasso della coppia valutaria è iniziato dopo una rottura di una formazione a Doppio Massimo sul grafico giornaliero vicino al minimo dell’11 settembre, intorno a 1,1000, causando una inversione ribassista. L’Indice di Forza Relativa (RSI) a 14 giorni rimane nel range 20,00-40,00, indicando ulteriori potenziali ribassi.
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Al ribasso, la coppia principale potrebbe mostrare ulteriore debolezza verso il supporto di 1,0700 se scivola sotto 1,0750. Nel frattempo, l’EMA a 200 giorni vicino a 1,0900 e il livello psicologico di 1,1000 emergono come resistenze chiave.
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