insegna Banca Centrale Europea
La BCE finirà anzitempo il programma di taglio dei tassi? - BorsaInside

A differenza di quanto fatto dalla FED, la Banca Centrale Europea ha già tagliato il costo del denaro di 25 punti base. L’intervento, atteso dal mercato, è avvenuto nel board di giugno. A luglio i tassi sono stati confermati ma, dalla conferenza stampa della Lagarde, sono arrivate indicazioni molto chiare in merito ad un nuovo intervento nella riunione BCE di settembre. In vista proprio di questo appuntamento, cresce il dibattito su quanti saranno gli interventi dell’EuroTower nei prossimi mesi. Ci sono tutta una serie di previsioni che addirittura paventano una serie di tagli al costo del denaro sia nel 2024 e sia nel 2025. Per alcuni economisti gli interventi dovrebbero essere ben sei!

Visto che la Lagarde è sempre stata molto chiara sul fatto che la riduzione del costo del denaro sarà sempre consecutiva all’analisi dei dati macro, è palese che le stime sul numero dei tagli siano in costante evoluzione. Per questo motivo chi investe in mercati che sono sensibili alle scelte di politica monetaria (come ad esempio il forex a partire dalla coppia Euro Dollaro e ovviamente gli indici di borsa) dovrebbe sempre tenere conto di questi aggiornamenti.

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Senza perdersi nelle analisi di questo o di quell’analista, un dato che certamente consente di “seguire” l’evoluzione del sentiment sulla politica monetaria, è il sondaggio periodico che Bloomberg realizza tra gli economisti.

Quanti saranno i tagli ai tassi BCE nel 2024 e 2025?

La prospettiva tracciata dall’ultimo sondaggio condotto da Bloomberg sulle intenzioni dell’EuroTower è così riassumibile: la BCE procederà con un taglio ogni trimestre fine alla fine del prossimo anno. Un ritmo simile, ha evidenziato l’agenzia, significherebbe 6 tagli dei tassi ma soprattutto la fine anticipata dell’allentamento monetario rispetto a quelle che erano le tempistiche iniziali.

Al termine di questa serie di tagli al costo del denaro, il saggio di riferimento della BCE dovrebbe attestarsi nel mese di dicembre 2025 al 2,25 per cento. Si tratta dello stesso livello target indicato in una precedente rilevazione solo che, stando a quella prospettiva, tale livello doveva essere raggiunto solo nel secondo trimestre 2025 mentre adesso il conseguimento è anticipato.

Ma come si spiega questa prospettiva accelerata?

Non è necessario essere dei grandi esperti di finanza per intuire che gli economisti hanno rivisto il quadro iniziale a seguito degli ultimi dati macro arrivati dall’area Euro con la crescita del settore privato che a luglio è stata ferma ma soprattutto alla luce delle crescenti preoccupazioni per l’andamento di alcune economie a partire da quella tedesca. La Germania, un tempo locomotiva dell’Euro Zona, è adesso in forte difficoltà.

Da questa situazione nascerebbe, secondo il sondaggio di Bloomberg, la necessità di accelerare con il taglio dei tassi di riferimento BCE.

In realtà questa opinione non è condivisa da tutti. Secondo Livio Spadaro, senior Portfolio manager di Frame Asset Management, è vero che negli ultimi giorni c’è stato un aumento della volatilità di cui ne sono stati espressione il crollo di molte borse (panic selling), tuttavia, dal punto di vista macroeconomico, è cambiato pochissimo. Ciò implicherebbe una posizione sempre cauta da parte delle banche centrali. La FED, da qui a marzo 2025, dovrebbe tagliare i tassi di massimo un punto (come del resto indicato in precedenza) mentre la BCE resterebbe cauta per tutti i prossimi mesi anche perchè già a giugno il costo del denaro è stato abbassato dello 0,25 per cento. Insomma per Spadaro, al di là del panico che sta caratterizzando i mercati, non ci sarebbero segnali reali di recessione e quindi i tagli dei tassi BCE e FED, a conti fatti, dovrebbero essere quelli previsti mesi fa.

Come si muove il cambio Euro Dollaro in attesa delle decisioni BCE sui tassi

Il dibattito in atto tra gli analisti sul numero dei tagli dei tassi BCE e soprattutto sulle tempistiche dell’allentamento monetario, potenzialmente può condizionare l’andamento di alcuni mercati specifici a partire dal cambio Euro Dollaro (forex). Evidenziamo quel “potenzialmente” perchè, in realtà, fino ad ora non si è visto granchè visto che Eur/Usd è rimasto stabile. Nulla di cui meravigliarsi visto che siamo nella settimana di Ferragosto e gli scambi, anche per una coppia campionessa di liquidità come Euro Dollaro, tendono ad essere più contenuti rispetto al solito. Ma c’è anche dell’altro a spiegare la conferma di Euro Dollaro in area 1,09.

I trader sono in attesa di alcuni dati macro di discreto impatto. Oggi sarà la volta dei prezzi alla produzione Usa mentre domani toccherà all’inflazione degli Stati Uniti (PPI). E’ plausibile che questi dati macro, direttamente connessi con le scelte di politica monetaria della FED in questo caso, possano condizionare il cross Euro Dollaro. Secondo gli analisti di ING, nel breve termine, il cambio dovrebbe attestarsi nel range tra 1,090 e 1,095.

Un pò di volatilità, quindi, ci potrebbe essere e chi è pratico di mercati sa perfettamente che quando ci sono oscillazioni dei valori, aumentano le occasioni di trading. Per sfruttarle è sempre consigliabile usare broker specializzati sul forex come ad esempio FP Markets (qui la recensione). Suggeriamo questo broker per due motivi in particolare: la rapidità nell’esecuzione degli ordini e l’applicazione di spread molto bassi (nel caso di Euro Dollaro sono praticamente nulli).

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