L’elezione di Trump ha causato un mezzo terremoto sul mercato del Forex con il Dollaro Usa che ha registrato un rapido rafforzamento su tutti i cross principali a partire da quello con l’Euro. Super Dollaro da un lato e Euro sempre più debole hanno riportato in primo piano la questione della possibile parità tra le due valute. Come si può vedere dal grafico in basso, per adesso il tema è solo teorico visto che il cambio si mantiene relativamente lontano dal rapporto 1:1. Tra i trader, però, se ne parla e con tutta probabilità se ne parlerà ancora di più nelle settimane a venire soprattutto se da Trump dovessero arrivare altri segnali tali da favorire il rafforzamento ulteriore del Biglietto Verde. Il cambio Euro Dollaro, quindi, ha tutte le carte in regola per continuare a registrare un forte appeal anche nel futuro prossimo.
Una buona notizia per i trader che operano sul forex usando strumenti derivati come ad esempio i CFD che consentono di operare a leva e speculare sia al rialzo che al ribasso. Tra l’altro ora è anche possibile fare trading CFD su Euro/Dollaro con spread pari a zero grazie al broker FP Markets specializzato proprio sul forex.
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Ma torniamo al cambio Euro Dollaro e alla questione della possibile parità.
I fattori che possono spingere Euro Dollaro sulla parità
Ad inizio articolo per semplificare al massimo abbiamo affermato che dietro al rally del Dollaro c’è stata l’elezione di Trump. Questo concetto è vero ma solo in parte perchè il condizionamento di Trump è indiretto. In realtà, infatti, sono le sue promesse elettorali politiche ad aver prospettato un certo impatto sull’economia e sulla politica monetaria a sua volta in grado di spingere in avanti il Dollaro. Laddove tali promesse dovessero trasformarsi in decisioni reali, ecco che il Biglietto Verde ne uscirebbe ulteriormente rafforzato consolidando l’ipotesi parità Euro Dollaro.
Quando parliamo di impatto sulla politica monetaria, il riferimento è agli effetti delle politiche trumpiane su inflazione e quindi sulle decisioni sui tassi FED. Appena pochi mesi fa l’opinione prevalente tra analisti e investitori era quella di un maxi taglio del costo del denaro Usa. E’ stato ripetuto come un mantra un passaggio ben preciso: a partire da settembre, per recuperare il terreno perso rispetto alla BCE, la Federal Reserve avrebbe tagliato il costo del denaro in modo progressivo in tutto l’anno seguente. Alcuni analisti si erano spinti addirittura a parlare di taglio di 200 punti base nell’arco dei 12 mesi seguenti. Già ad ottobre, però, il quadro era mutato e le prospettive di maxi riduzione del costo del denaro si erano ridimensionate (dall’ipotizzato taglio di 200 punti base si era scesi a 100 punti base).
In quel momento Trump non era stato ancora eletto e, a dirla tutta, i sondaggi parlavano di esito incerto e di battaglia all’ultimo voto. Ciò che intendiamo affermare è che il contesto era già mutato prima dell’elezione di Trump e questo a causa di una sola ragione: la più spiccata resistenza dell’inflazione. Furono gli stessi market mover Usa a confermare che i prezzi al consumo negli Stati Uniti non scendevano più anzi stavano dando l’impressione di essersi attestati su livelli sicuramente non preoccupanti ma comunque lontani dal target della FED.
In questo contesto ha fatto irruzione la vittoria di Trump ma soprattutto hanno fatto irruzione promesse elettorali che potrebbero sostenere l’inflazione accanto a quelle che invece potrebbero generare una nuova guerra commerciale con la Cina (un preciso impegno di Trump è quello di aumentare i tassi). In entrambi i casi si tratta di politiche che favorirebbero ancora di più il Dollaro a discapito dell’Euro.
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Il quadro tecnico che può portare Euro Dollaro alla parità
C’è un quadro tecnico ben preciso che potrebbe spingere il cross Eur/Usd verso la parità. Nelle ultime settimane (per intendersi quelle successive alla vittoria di Trump) il cross valutario è repentinamente sceso sotto quota 1,1. Il rally che aveva rafforzato il cambio si quindi trasformato in un lontano ricordo. Graficamente un primo importante livello ha ceduto.
Stiamo parlando di quota 1,08 che è stata quasi travolta. Ora questo livello fungeva da supporto e quindi il suo venir meno è stato un passaggio molto significativo perchè di fatto ha spalancato la porta al possibile raggiungimento di quota 1,05. Se il Dollaro dovesse rafforzarsi ancora rispetto all’Euro, questo livello sarebbe il primo a cadere. Non è necessario essere degli esperti di forex per intuire che una evoluzione di questo tipo porterebbe il cross a scendere ancora proprio verso la parità. Il raggiungimento del rapporto 1:1 tra Euro e Dollaro è quindi legato alla tenuta di quota 1,05. E’ su questo livello che si gioca tutto, anzi a voler essere precisi se 1,05 dovesse saltare c’è il serio rischio che il cross possa andare anche sotto alla parità. Non sarebbe infatti da escludere una discesa anche a 0,98. Il quadro fondamentale sarà determinante per comprendere la piega che gli eventi grafici potrebbero prendere. E cosa comprende il quadro di analisi fondamentale visto che oramai le elezioni Usa ci sono state e che Trump entrerà in carica a gennaio? Ovviamente non dichiarazioni del nuovo presidente (su quel fronte si attendono fatti concreti) ma la prossima riunione della FED.
Come investire su Euro Dollaro in attesa delle prossime mosse FED
L’ultimo summit 2024 della Federal Reserve si terrà il 17 e 18 dicembre. Nonostante il subentrato maggiore scetticismo, gli analisti vedono un nuovo taglio dei tassi da parte del FOMC. Dovrebbe trattarsi di una riduzione di soli 25 punti base ma non mancano esperti secondo i quali tutto potrebbe essere lasciato così come è a causa proprio dell’andamento più resistente dell’inflazione e della convinzione che le prossime scelte di politica economica di Trump saranno decisamente inflattive e che quindi sia meglio non scoprirsi.
Il ritorno dell’incertezza sulle prossime mosse della FED si potrebbe tradurre in maggiore volatilità per Euro Dollaro. Una situazione che può essere sfruttata operativamente per fare trading su Euro Dollaro con i CFD.
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