In questo momento il cross EUR/USD viene negoziato intorno a 1,0850, con ben poca differenza rispetto alla chiusura di ieri. I trader, in questa fase, sono in attesa dei dati macroeconomici dagli Stati Uniti, con riferimento in particolare all’Indice dei Prezzi al Consumo (CPI) di marzo, che sarà rilasciato all’inizio della sessione statunitense.
EUR/USD potrebbe registrare un aumento della volatilità dopo i dati CPI dagli Usa
Si prevede che il cambio EUR/USD registri un aumento della volatilità dopo la pubblicazione dei dati del CPI dagli USA, nel caso in cui questi dovessero risultare significativamente lontani dalle aspettative.
Stando alle stime degli economisti, i dati mostreranno un aumento dei prezzi negli Stati Uniti del 3,4% su base annua per il mese di marzo e del 3,7% su base annua per i beni di base, escludendo i prezzi volatili del cibo e dell’energia.
Risultati in linea con le aspettative indicherebbero comunque un tasso di inflazione ben al di sopra del target del 2,0% della Federal Reserve (Fed). E servirebbe un calo maggiore perché la Fed decida di ridurre i tassi di interesse dal loro attuale livello del 5,5%.
Un intervento di questo tipo però è atteso dalla Banca Centrale Europea (BCE), che sembra più incline a tagliare i tassi di interesse in anticipo per via delle aspettative di crescita e inflazione più contenute.
Per il cambio EUR/USD, l’eventuale decisione di mantenere tassi di interesse più elevati negli Stati Uniti rispetto alla zona euro rappresenta un fattore ribassista. Questo perché tassi di interesse relativamente più alti attraggono flussi di capitali esteri, il che favorisce il dollaro Usa.
Quali previsioni in attesa dell’incontro della BCE
Potremmo vedere un incremento della volatilità sul cambio EUR/USD, all’indomani della riunione della Banca Centrale Europea (BCE) con la quale verrà decisa la politica monetaria da adottare nel mese di aprile.
Alcuni membri della BCE, come il Presidente della Banque de France, François Villeroy de Galhau, hanno già accennato alla possibilità di procedere con un primo taglio dei tassi di interesse, indicando il mese di aprile come il possibile momento giusto per intervenire in tal senso.
Non tutti i membri della BCE, tuttavia, sono concordi nell’adottare questa strategia. La maggior parte di loro infatti pensa che aprile sia ancora troppo presto perché la BCE non avrà ancora a disposizione i dati salariali più recenti, e l’inflazione salariale è vista come un input critico nei modelli di inflazione e nel processo decisionale.
Ma ad influenzare l’andamento del cambio EUR/USD potrebbe essere sufficiente che dalla dichiarazione accompagnatoria traspaia una probabilità più alta che la BCE effettui un taglio dei tassi di interesse a giugno.
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