Il 2025 del forex si è aperto con un scossone arrivato dal cambio Euro Dollaro. Proprio nei primissimi giorni di gennaio, infatti, il cross è sceso fino ai minimi degli ultimi due anni. Nel giorno dell’Epifania la coppia si nuove in leggero recupero a 1,04. Un centesimo avanti o un centesimo indietro non cambiano il trend oramai da tempo in atto. Anche chi conosce poco delle dinamiche del mercato valutario, ha capito che manca davvero poco per rivedere il cambio Euro Dollaro sulla parità se non addirittura sotto la parità.
Non sarebbe del resto la prima visto che già a settembre 2022 il cross Eur/Usd era sceso fin sotto quota 0,95 toccando i minimi da 20 anni. A distanza di poco tempo da quei fatti, il copione rischia ora da ripetersi certificando la crisi della moneta unica (che, a differenza di quello che avvenne pochi anni fa, sarebbe anche crisi di tutta l’economia dell’area Euro con le vecchie locomotive francesi e tedesche sono messe peggio degli altri paesi).
Come hanno commentato alcuni analisti, il problema non è se il cambio Euro Dollaro arriverà alla parità ma quando ciò si potrebbe verificare.
Visto che, come suggerito dall’avvisaglia di inizio 2025, non dovrebbe mancare molto tempo, i trader che intendono sfruttare questa view farebbero bene a imparare già ora a speculare sul cross Eur/Usd. In che modo? Ad esempio usando il conto demo offerto dal broker FP Markets. Quando su BorsaInside parliamo di Forex suggeriamo sempre questo broker per un motivo semplice e pratico: è quello che propone in assoluto gli spread più bassi che, nel caso del cross Eur/Usd, sono praticamente azzerati.
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A quando la parità del cambio Euro Dollaro?
Accennavamo in precedenza al fatto che la parità Euro Dollaro non è più tanto questione di “se” ma di “quando”. Ebbene che stime si possono fare sul timing degli eventi?
A provare a dare una risposta a questa domanda è stato Jane Foley, responsabile della strategia FX di Rabobank. Ragionando sulla discesa dell’Euro ai minimi avvenuta ad inizio gennaio, l’analista ha indicato tempistiche molto brevi per la concretizzazione di questo scenario (terribile per l’EuroZona): l’EuroDollaro potrebbe agganciare la parità già nel secondo trimestre dell’anno.
Sono un mix di fattori a spingere verso questa direzione. Tanto per iniziare c’è l’inasprimento della guerra tra Russia e Ucraina. Con una mossa a sorpresa Kiev ha infatti intensificato l’offensiva nella regione russa del Kursk. Obiettivo di Volodymyr Zelenskyj, in forte difficoltà in Donbass e nelle altre regioni ucraine in mano ai russi, è avere qualcosa con cui presentarsi ai tavoli negoziali che, man mano che si avvicina l’insediamento di Trump, appaiono sempre più imminenti. Cosa centra l’Europa in tutto questo? Niente nel senso che l’UE potrebbe non avere alcun ruolo in questi negoziati. Il sostegno ad oltranza ad un’Ucraina che non ha mai avuto reali possibilità di successo fa dell’UE una delle possibili grandi sconfitte di questa guerra. L’intenzione di Trump di spingere per la fine delle ostilità rischia di lasciare l’Europa completamente in balia degli eventi. In pratica per Bruxelles il solo risultato concreto di questa guerra sarà la rottura per molti anni a venire del privilegiato rapporto con la Russia che, in tutti questi anni, aveva sostenuto l’economia dell’area Euro in generale e quella tedesca in particolare. In più l’Unione Europea rischia di ritrovarsi con le spalle al muro a causa dei dazi che la nuova amministrazione Trump si accinge a introdurre.
Strettamente connessa alla questione geopolitica, è poi la questione economica.
Sempre secondo Jane Foley, la Germania e la Francia sono alle prese con deboli prospettive di crescita che, a loro volta, si mescolano alle incertezze politiche e alla possibilità che la BCE possa annunciare altri tagli consecutivi dei tassi durante la primavera. Durante un intervento tenuto a Capodanno, la governatrice della BCE Christine Lagarde ha affermato che il target dell’inflazione al 2 per cento è oramai prossimo. Viceversa negli Usa l’inflazione continua ancora a mordere e in più c’è il serio rischio che i dazi di Trump possano anche rilanciare. In questo contesto nel corso dell’ultima riunione della FED del 2024 (quella di dicembre) il governatore Jerome Powell ha affermato che nel 2025 ci potrebbe essere solo due tagli al costo del denaro contro i tre attesi dagli analisti.
In pratica sul fronte monetario, la BCE potrebbe essere più decisa rispetto alla FED e ciò favorirebbe proprio lo scenario di parità Euro Dollaro.
Come fare trading con l’Euro ai minimi sul Dollaro
Dal punto di vista operativo, un Euro ai minimi sul Dollari è un’occasione per entrare sul mercato. Ovviamente non comprando valute reali ma operando con strumenti di tipo derivato. I CFD su FX e in particolare sul cambio Euro Dollaro sono uno degli strumenti più efficaci in ottica operativa perchè consentono di operare a leva aumentando la portata dell’investimento (ma ovviamente salgono anche i rischi che si corrono).
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