Dopo aver toccato un nuovo massimo mensile nella giornata di giovedì, quando il cambio col dollaro Usa ha toccato 1,2700, la sterlina britannica (GBP) ha iniziato a perdere terreno nella sessione di oggi.
Osserviamo in queste ore che il cross GBP/USD non riesce a estendere il rialzo mentre l’attenzione degli investitori si sposta sui dati relativi all’Indice dei Prezzi al Consumo (CPI) del Regno Unito del mese di aprile, la cui pubblicazione è attesa per mercoledì.
Dollaro (USD) in recupero sulla sterlina (GBP)
Saranno i dati sull’inflazione del Regno Unito a fornire nuovi spunti sull’outlook dei tassi di interesse. Al momento domina l’incertezza per quel che riguarda le decisioni che la Banca d’Inghilterra (BoE) prenderà circa i tassi di interesse, tra la riunione di giugno e quella di agosto.
I prossimi movimenti di prezzo della sterlina britannica saranno invece guidati dai dati sull’inflazione di aprile, destinati a influenzare significativamente le scelte della banca centrale.
Lo stesso governatore della BoE, Andrew Bailey, ha dichiarato dopo la pubblicazione dei dati del CPI di marzo il 17 aprile: “l’inflazione nel Regno Unito scenderà vicino al suo obiettivo del 2% il mese prossimo” ed è diminuita approssimativamente in linea con le previsioni della BoE a febbraio.
Stando a quanto recentemente riportato da Bloomberg, sempre Bailey ha aggiunto: “mi aspetto che il dato del mese prossimo mostrerà un calo piuttosto significativo perché abbiamo un sistema di prezzi dell’energia domestica piuttosto unico nel Regno Unito”.
Cosa emerge dall’analisi tecnica del cross valutario GBP/USD
In questa fase la sterlina britannica si trova a fronteggiare una resistenza importante vicino al livello di 1,2700. GBP sta avanzando al 61,8% del livello di ritracciamento di Fibonacci (tracciato dall’alto di marzo a circa 1,2900 al minimo di aprile a 1,2300) a 1,2670 sul grafico giornaliero.
Se il cambio GBP/USD riuscisse a superare in modo netto la resistenza al livello di 1.2700, allora potremmo assistere a un’estensione del trend rialzista. In caso contrario, vale a dire se la resistenza dovesse bloccare la spinta al rialzo, si aprirebbe lo scenario ribassista.
In questo secondo caso, occorre osservare le medie mobili esponenziali a 50 e 200 giorni (EMAs), che si aggirano intorno a 1,2565 e 1,2536 rispettivamente, in quanto saranno le principali zone di supporto per il pound sterling.
Infine, se osserviamo il Relative Strength Index (RSI) a 14 periodi, notiamo che vi è stato un netto spostamento nell’intervallo rialzista tra 60,00 e 80,00, il che sembra suggerire che il trend del cross GBP/USD si sta tendendo verso il rialzo.
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