Nuovo taglio dei tassi di interesse da parte delle Banca Centrale Turca (si tratta del quarto in un arco temporale molto stretto) e nuovo immediato tracollo della Lira Turca nel cambio con il Dollaro Usa. La flessione registrata dalla valuta di Ankara ha portato il valore della divisa sui nuovi minimi. In realtà sono mesi che la Lira Turca aggiorna sistematicamente i suoi minimi proprio a causa della politica ultra espansiva della banca centrale del paese euro-asiatico.

Per avere un’idea del collasso dei valori è sufficiente tenere conto di questi parametri: oggi sono necessarie 16 lire turhe per avere un Dollaro Usa mentre appena 3 mesi né bastavano 8,3!

Fermo restando che questa perdita di valore della divisa turca può essere sfruttata in chiave speculativa per fare trading sulle coppie Forex che includono la Lira (alla luce della situazione molto incerta è però fondamentale fare prima pratica con un conto demo come ad esempio quello di eToro>>>clicca qui per l’apertura), vediamo quali sono state in concreto le decisioni di ieri della banca centrale turca. 

Nuovo taglio dei tassi in Turchia: le decisioni

Il Monetary Policy Committee turco ha tagliato il tasso dei pronti contro termine ad una settimana di 100 punti base scendendo al 14 per cento. La decisione è arrivata dopo la riduzione del costo di prestito del 5 per cento che era stata adottata nel mese di settembre. Come già anticipato in precedenza, la mossa ha portato ad un crollo di TRY il cui valore, da inizio anno, ha perso ben il 60 per cento. 

Come già avvenuto in occasione dei precedenti tre tagli, anche in questa circostanza la decisione della banca centrale turca ha sollevato un vespaio di polemiche sia interne che esterne al Paese. All’interno i membri dell’opposizione accusano Erdogan di voler portare il paese sul’orlo del collasso (ieri a causa del tracollo di TRY la banca centrale turca è stata costretta ad intervenire sul mercato vendendo dollari in modo massiccio). Secondo molti oppositori di Erdogan, oramai la banca centrale e le commissioni finanziarie sono praticamente una sola cosa con il governo e quindi nel paese non c’è alcuna autorità monetaria indipendente in grado di agire in modo razionale. 

All’estero, invece, le decisioni delle autorità turche sono da tempo del tutto delegittimate visto che, lato accademico, persistere con politiche di taglio dei tassi in contesti caratterizzati da un’inflazione altissima (in Turchia siamo oramai al 21 per cento!) viene considerato un atteggiamento suicida. 

Cosa succederà adesso? La Banca centrale turca ha fatto sapere che non ci saranno altre mosse simili ma è oramai evidente che le parole di quello che viene considerato come un organo di Erdogan servono a  ben poco.

Di questo ne sono consapevoli anche i trader che investono sul cross USD/TRY. A tal proposito ricordiamo che, anche alla luce del clima di incertezza, è fondamentale usare un broker che offre strumenti avanzati per operare. Un esempio è eToro che mette sempre a disposizione la demo gratuita per fare pratica senza rischi. eToro è un top broker per quello che riguarda il Forex. 

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Lato macro, di certo c’è solo che entro il mese di dicembre la banca centrale renderà noto il quadro di politica monetaria e dei tassi di cambio per il 2022. Il successivo 3 gennaio, invece, sarà la volta della pubblicazione dei dati sull’inflazione.

Quest’ultima è vista in ulteriore incremento anche perchè Erdogan, per affrontare un continuo calo di popolarità, ha già fatto sapere che è sua intenzione incrementare i salari. Questo provvedimento non potrà che far salire ancora di più l’inflazione. 

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