Nuova settimana di Forex trading per tutti i nostri lettori e, come ogni lunedì, nuovo appuntamento con il nostro consueto riepilogo di tutto ciò che avverrà in settimana, e che potrebbe impattare sui principali cambi valutari.

Prima di procedere oltre, però, vogliamo ricordare a tutti gli investitori che è possibile fare trading sul Forex stando comodamente a casa grazie ai servizi di qualità di un broker regolamentato come eToro (qui il sito ufficiale).

Con un versamento iniziale limitato e grazie all’utilizzo di una piattaforma di trading semplice e professionale, fare investimenti sul mercato valutario sarà dunque un’attività alla portata di tutti.

Chi lo desidera (opzione consigliata) può inoltre premettere l’attività di investimento con capitale reale a un po’ di trading demo: il conto demo di eToro (qui) consentirà infatti a tutti di investire con del denaro virtuale per tutto il tempo che si desidera. Il giusto modo per potersi impratichire con la piattaforma di trading del broker e testare la propria strategia finanziaria!

Ps: qui abbiamo anche parlato dei vantaggi di usare eToro per negoziare CFD.

Lunedì 30 marzo 2020

Giornata non particolarmente ricca di spunti. Il più importante in area euro arriva dall’indice dei prezzi al consumo in Germania (0,1%, ex 0,4%), mentre dagli USA sarà interessante comprenderei primi effetti del rallentamento del mercato delle abitazioni, con il dato sui contratti pendenti di vendite delle case (ancora a febbraio, stima – 1,0% ex 5,2% su mese).

Martedì 31 marzo 2020

Nella giornata di domani la Gran Bretagna pubblica il dato sugli investimenti delle aziende e, soprattutto, il PIL: la misura del quarto trimestre dovrebbe essere stabile su base annua all’1,1%, e rallentare allo 0,0% su base trimestrale (ex 0,4%). In area euro esce il dato delle spese dei consumatori francesi, che non dovrebbe ancora riflettere l’impatto del coronavirus (febbraio) e l’aggiornamento della disoccupazione in Germania, con il tasso di disoccupazione che per il mese di marzo è previsto in lieve incremento da 5,0% a 5,1%. In Italia esce l’indice dei prezzi al consumo, che dovrebbe confermare un netto segno negativo. Il dato aggregato in area euro dovrebbe rallentare dall’1,2% allo 0,8% a marzo, nella sua misura annuale.

Dagli USA il dato più importante sarà il report sulla fiducia dei consumatori, che marzo dovrebbe frenare da 130,7 punti a 112 punti.

Mercoledì 1 aprile 2020

Dati di rilievo arriveranno dalla Germania, con le vendite al dettaglio che a febbraio dovrebbero risultare stabili intorno al punto percentuale. Lieve flessione è attesa per l’indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero, intorno a 45 – 45,5 punti. Il dato italiano a marzo dovrebbe invece mostrare una flessione più radicata, toccando 43 punti (ex 48,7 punti). Esce anche il tasso di disoccupazione in area euro, aggiornato a febbraio, previsto stabile al 7,4%.

Non mancano nemmeno i dati di rilievo dagli USA, con la variazione dell’occupazione non agricola che a marzo dovrebbe essere entrata in trend negativo per circa 150 mila unità. Anche l’indice ISM dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero dovrebbe confermare una flessione, da 50,1 punti a 45 punti.

Giovedì 2 aprile 2020

Pochi dati di rilievo in area euro. Meglio allora concentrarsi ciò che diramerà Londra, con l’indice dei direttore degli acquisti del settore costruzioni che a marzo, ex 52,6 punti, potrebbe cedere qualche punto. Dagli USA arriveranno invece gli aggiornamenti legati alle richieste iniziali dei sussidi di disoccupazione, probabilmente intorno ai 3 milioni di unità.

Venerdì 3 aprile 2020

Chiudiamo infine con la giornata di venerdì, con il dato più importante europeo che arriva dalla Gran Bretagna, con la pubblicazione di due dati attesi in negativo: l’indice PMI composito a marzo dovrebbe scendere da 37,1 punti a 36,7 punti, mentre l’indice dei direttori degli acquisti del settore servizi dovrebbe passare da 35,7 punti a 34,8 punti.

Dagli USA, arriverà l’aggiornamento del tasso di disoccupazione, che a marzo si prevede in drastico aumento da 3,5% a 3,9%, con le buste paga del settore agricolo che dovrebbero nello stesso mese fare un passo indietro per 100 mila unità.

Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento. Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. L’articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa scritti direttamente dai nostri Clienti.
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