Nella giornata di ieri abbiamo visto l’euro correggere ulteriormente da 1,10 a 1,08 contro il dollaro, sulla scia del generalizzato rafforzamento della valuta verde. È anche vero che il cambio ha poi recuperato in parte, giungendo fino a 1,09 EUR/USD, dopo l’intervento di emergenza annunciato dalla Banca Centrale Europea nella tarda serata di ieri (ne abbiamo parlato qui).
In sintesi, l’intervento dell’Eurotower è concretizzabile in un nuovo programma temporaneo da 750 miliardi di euro di acquisto di titoli del settore privato e pubblico (il c.d. PEPP, Pandemic Emergency Purchase Programme), con acquisti condotti almeno fino al 31 dicembre 2020 e, comunque, fino a quando la crisi determinata dal Covid-19 non sarà rientrata.
Cercando di correggere la mira dopo le poco felici uscite di Lagarde di qualche giorno fa, la BCE ha spiegato che l’intervento punta a “contrastare i seri rischi al meccanismo di trasmissione della politica monetaria” derivanti dall’evoluzione della crisi.
Ad ogni modo, quanto sopra non cambia i fondamentali. L’euro è debole e rischia di esserlo ancora di più nelle prossime settimane, schiacciato dallo shock del coronavirus e dal graduale rafforzamento del dollaro. Dunque, è possibile che da qui al mese di aprile il cambio possa scendere verso 1,07 EUR/USD o anche verso 1,06 EUR USD.
Questo non cambia, tuttavia, le previsioni di medio termine. Superata la fase più dura della pandemia (si spera, alla fine del secondo trimestre), il cambio dovrebbe riprendere gradualmente quota e mettere nel mirino una chiusura di anno forse nel range 1,15 – 1,17 EUR/USD.
Globalmente, riteniamo comunque che nel breve termine i rischi per lo scenario Euro Dollaro siano verso il basso, in un contesto di volatilità piuttosto elevata.
Per quanto infine concerne l’evoluzione delle altre valute, sintetizziamo brevemente che:
- lo yen ha perso nuovo terreno contro dollaro, penalizzato dalla crescente domanda di valuta verde come safe haven rispetto alla moneta giapponese. Tuttavia, la valuta giapponese non sta perdendo certamente il suo appeal come bene rifugio e, dunque, riteniamo che possa comunque muoversi in debolezza in misura molto contenuta;
- la sterlina ieri ha vissuto una giornata particolarmente drammatica, aggiornando i minimi. Il movimento è scattato sulla base dell’accelerazione rialzista del dollaro, in un contesto di mercato teso e con elevata volatilità. La Banca centrale inglese sarà praticamente costretta e intervenire di nuovo.
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