Quella passata è stata una settimana piuttosto tormentata sul Forex, con l’euro che ha cercato una risalita dai minimi contro il dollaro statunitense, pur in uno scenario che a nostro giudizio rimane fortemente ribassista.

Oltre al dollaro statunitense, anche altre valute sembrano esser state in condizioni di affaticamento. Il dollaro australiano e il dollaro neozelandese, ad esempio, sono stati duramente colpiti questa settimana, considerato che le rispettive economie sono strettamente connesse con quella cinese.

La Nuova Zelanda ha anche riportato il suo primo caso di coronavirus nella giornata di venerdì, dovendo dunque iniziare a fare i conti con l’epidemia. AUD/USD e NZD/USD hanno perso entrambi l’1,5% questa settimana.

Per quanto concerne gli altri cross, il cambio EUR/GBP è aumentato di oltre il 3% questa settimana, ma in questo caso il movimento sembra avere più a che fare con le relazioni tra le due aree in un contesto post-Brexit, piuttosto che con il coronavirus.

Spostandoci poi in Giappone, il rallentamento di acquisti in euro e in dollari USA da parte di Tokyo ha permesso che lo Yen guadagnasse parzialmente terreno, con il cambio USD/JPY che ha perso il 3,3% questa settimana, in un movimento che al netto di quanto accaduto con il GPIF (il più grande fondo pensione del Giappone) sarebbe stato probabilmente ancora più ampio.

Concludendo la breve panoramica sulla scorsa settimana, ci limitiamo altresì a sottolineare come tutte le banche centrali, inclusa la Federal Reserve degli Stati Uniti, siano state concordi nell’affermare che faranno tutto il necessario per sostenere l’economia.

Ricordiamo che il prossimo meeting per la decisione sui tassi della Fed non si terrà prima del 18 marzo, ma se le cose continueranno a peggiorare, non c’è motivo per la Fed di non intervenire già in tale occasione. Anche la Cina sta procedendo nell’erogare enormi stimoli, come gli extra finanziamenti alle banche.

Cosa accadrà in settimana?

Questa settimana è molto probabile che sul Forex si verifichi una volatilità ancora maggiore.

Oltre alla crescita – sempre più probabile – di casi di coronavirus negli Stati Uniti e in tutto il mondo, avremo a disposizione diversi dati macroeconomici, le primarie democratiche negli USA, diverse dichiarazioni da parte dei membri di FED e BCE, tanti appuntamenti politici e istituzionali, gli aggiornamenti da parte dell’OMS e tanto altro ancora.

A proposito di primarie democratiche, ricordiamo che il “super martedì” che ci attende domani sarà la data più importante prima delle elezioni vere e proprie. Il 3 marzo si terranno infatti 15 primarie democratiche per cercar di determinare chi si candiderà per le elezioni presidenziali contro Donald Trump.

Si tratta dunque di un appuntamento che, se non è decisivo, potrebbe esserlo almeno parzialmente: si voterà infatti – tra gli altri – anche in California, che ha il maggior numero di delegati da offrire (415). Attualmente, Sanders (45) è in testa, seguito da Buttigieg (26), Biden (15), Warren (8) e Klobucjar (7). Tuttavia, martedì tutto potrebbe cambiare, considerato che ci sono ben 1.357 delegati in palio (per vincere la candidatura democratica sono necessari 1.991 delegati in totale) e che scende in campo per la prima volta anche Michael Bloomberg.

Per quanto attiene i dati economici, l’elenco è sufficientemente lungo da non essere qui riassumibile (ne abbiamo parlato in un separato approfondimento che trovate sempre sulla sezione Forex).

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Previsioni Euro 2 – 6 marzo 2020

Anche se l’euro ha recuperato parzialmente terreno nel corso della scorsa settimana, favorito dal sell-off azionario, lo scenario per la valuta unica europea rimane ribassista. L’euro sembra essere penalizzato dai consueti fattori interni, legati alle difficoltà di crescita economica, e anche dall’azione della BCE che… non sembra avere fretta di agire, nonostante l’epidemia di coronavirus. Qualche mal pensante potrebbe anche affermare che in realtà la BCE non voglia agire perché non ha grandissimi margini per farlo con efficacia (d’altronde, ha già un tasso di deposito al -0,50% e sta già acquistando 20 miliardi di euro di titoli al mese).

Per il momento confermiamo un euro in indebolimento per la settimana, anche se molto dipenderà dalle notizie che arriveranno dai confini dell’eurozona in relazione a: a) anticipazioni sulle mosse della BCE; b) stimoli economici e fiscali da parte dei singoli governi, e in particolar modo della Germania; c) evoluzione della crisi sanitaria. In estrema sintesi, meno la BCE sembra essere propensa ad aiutare l’euro, e più la valuta tenderà a indebolirsi.

Previsioni Dollaro USA 2 – 6 marzo 2020

La lettura dell’euro ci porta a completare il quadro parlando brevemente del dollaro, indebolitosi parzialmente questa settimana, ma senza che ciò sia sufficiente per ribaltare i rapporti di forza contro la valuta unica europea. Anche in area dollaro, peraltro, i mercati hanno chiuso con un segno fortemente negativo, preferendo spostare i propri flussi sulle obbligazioni.

Questa settimana prevediamo che il dollaro possa riprendersi, anche se molto dipenderà da come si muoverà la FED. I rappresentanti del board di politica monetaria hanno affermato che stanno monitorando la situazione, ma senza fornire informazioni precise sulle nuove misure di stimolo allo studio. Tutto lascia presagire che se le cose non miglioreranno subito, già nel meeting di marzo si procederà a una riduzione del costo dei prestiti.

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Previsioni Sterlina 2 – 6 marzo 2020

Contrariamente al cambio tra euro e dollaro, l’evoluzione di cui abbiamo già fatto cenno tra euro e sterlina sembra essere condizionata in buona parte dalle relazioni che Bruxelles sta ancora cercando di intavolare con Londra, al fine di disciplinare nel migliore dei modi una complessa Brexit. Peraltro, anche negli ultimi giorni Boris Johnson ha specificato che a meno che l’UK non ottenga dall’UE un accordo di libero scambio (simile a quello con il Canada) e a meno che non vi siano dei segnali in tal senso prima di giugno, allora Londra potrebbe anche abbandonare i negoziati. Non è da escludersi che, al netto di tutto ciò, il cambio EUR/GBP possa consolidare o perdere il rialzo dell’ultima settimana.

Previsioni Yen 2 – 6 marzo 2020

In un contesto sempre più difficile, lo yen riesce a svolgere piuttosto bene il suo ruolo di bene rifugio, approfittando del panic selling per poter rinvigorire il proprio biglietto da visita di safe haven preferenziale sul Forex. È probabile che il trend possa continuare anche nei prossimi giorni.

Ricordiamo a tutti i nostri lettori interessati a fare Forex trading, che il miglior modo per poter approcciare agli investimenti valutari è farlo con un broker regolamentato come eToro (qui il sito ufficiale).

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