Nuovo appuntamento settimanale con il calendario economico e con i market mover della prima settimana di marzo. Una prima settimana che si preannuncia particolarmente ostica per gli investitori, alle prese con la corretta interpretazione del modo in cui lo scenario si evolverà, sotto le pressioni del coronavirus.
Cerchiamo ad ogni modo di comprendere, giorno per giorno, quali sono i principali market mover e appuntamenti economici da non perdere!
Lunedì 2 marzo 2020
La giornata di oggi annovera l’aggiornamento sugli indici manifatturieri e i dossier sui direttori degli acquisti del settore manifatturiero. Tra gli indici di maggior rilievo ci sarà certamente quello tedesco, che dovrebbe risultare invariato. L’indice italiano potrebbe subire un lieve miglioramento, ma quello aggregato euro dovrebbe rimanere a 49,1. Pressoché stabile dovrebbe essere anche quello britannico, intorno a 51,8 – 52 punti.
Dagli USA l’indice ISM dei direttori agli acquisti del settore manifatturiero potrebbe aver perso un po’ di terreno a febbraio, con consensus a 50,4 punti, ex 50,9 punti.
Martedì 3 marzo 2020
Giornata di annunci e di discorsi da parte dei policy maker. Per l’euro si è già iniziato nella giornata di ieri con De Guindos (BCE), mentre per il dollaro si attendono le dichiarazioni di Mester (FED).
Per quanto attiene i dati macro, viene pubblicato l’indice dei prezzi al consumo, aggregato in area euro: il dato annuale potrebbe decelerare da 1,4% a 1,2%, mentre il dato mensile potrebbe rimanere invariato a -1,0% a febbraio.
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Mercoledì 4 marzo 2020
Nella giornata di mercoledì vengono pubblicati gli aggiornamenti degli indici dei direttori agli acquisti del settore terziario. I dati sono previsti stabili rispetto al mese precedente, sia sul fronte nazionale che sul fronte aggregato.
Dagli USA arrivano invece i dati dell’indice ISM non manifatturiero, che dovrebbe perdere un po’ di terreno a febbraio (consensus a 54,9 punti, ex 55,5 punti), mentre l’indice degli acquisti del settore terziario dovrebbe rimanere invariato. Poco mosso anche l’indice Markit PMI Composito, così come l’indice ISM dell’occupazione non manifatturiera. Prevista decelerazione della variazione degli occupati non agricoli, da + 291 mila a + 170 mila.
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Giovedì 5 marzo 2020
Nella giornata del vertice OPEC, l’area euro non offre dati di particolare rilievo. Meglio allora concentrarsi sull’area dollaro, dove non mancano gli spunti macro: tra i più importanti il dato (stimato in maniera invariata) delle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione, e la produttività non agricola (stabile all’1,4%), oltre che gli ordinativi alle fabbriche (in calo a gennaio dello 0,2%, ex 1,8%).
Venerdì 6 marzo 2020
Chiudiamo infine con una breve panoramica di quanto potrebbe avvenire nella giornata di venerdì, con un ricchissimo elenco di dati macro in uscita. Limitandoci ai market mover più importanti, segnaliamo per gli USA l’evoluzione delle buste paga del settore non agricolo (il consensus prevede rallentamento da 225 mila a 175 mila unità) e il tasso di disoccupazione (che non dovrebbe muoversi dal 3,6%).
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