Il cambio euro dollaro viene scambiato al di sotto della soglia di 1,11, vicino ai minimi di tre settimane. Il presidente Trump ha minacciato l’Unione Europea con dazi sul settore auto, in uno scenario di mercato in cui verte ancora la preoccupazione per la possibile diffusione del coronavirus.
Da un punto di vista meramente tecnico, l’incapacità della coppia di capitalizzare i propri guadagni indica chiaramente l’esistenza di una efficace e persistente pressione di vendita, sostenendo così le prospettive di un’ulteriore caduta del cross. La discesa sotto il supporto a 1,1065 potrebbe aprire le porte a uno scivolamento rapido verso la soglia di supporto chiave a 1.10, prima di poter testare i minimi mensili di novembre in area 1.0980.
Se invece dovesse prendere piede uno slancio rialzista, in grado di superare quota 1.1140-50 prima, e 1.1175-80 poi, allora la prospettiva ribassista a breve termine potrebbe essere per il momento annullata, per poter provare il superamento di 1.1200 e, magari, il top di fine dicembre a 1.1240. Lo slancio potrebbe essere ulteriormente esteso verso la soglia psicologica di 1.1300 ma, evidentemente, per il momento rimane un obiettivo ancora lontano.
Al di là degli aspetti tecnici, bisognerà però fare i conti con alcuni aspetti fondamentali.
Negli ultimi giorni sono cresciute notevolmente le preoccupazioni per lo scoppio del nuovo caso coronavirus in Cina, con nuova ondata di avversione al rischio a livello globale. Questo scenario evolutivo ha offerto un discreto sostegno allo status di “bene rifugio” del biglietto verde nei confronti della controparte europea, un elemento che si è rivelato essere uno dei fattori chiave a influenza dell’attuale evoluzione del cambio.
Occorre altresì rammentare che gli investitori sono sembrati riluttanti a scommettere in modo aggressivo prima dell’attesa riunione sulla politica monetaria della BCE di giovedì. Si prevede che la BCE lascerà invariati i tassi di interesse di riferimento e quindi l’attenzione principale verrà rivolta alla revisione strategica – la prima valutazione della politica monetaria della banca centrale in due decenni. A questa seguirà il rilascio dei dati flash del PMI Manufacturing and Services dell’Eurozona, che contribuirà ulteriormente a dare un nuovo impulso direzionale al cambio euro dollaro.
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