Il dollaro statunitense è stabile, con i mercati che attendono la firma dell’accordo commerciale USA – Cina di fase 1, in programma per oggi. In vista di tale importante evento, che dovrebbe ispirare maggiore rassicurazione sul mercato, gli Stati Uniti hanno revocato l’accusa di manipolazione del cambio che era stata rivolta alla Cina la scorsa estate, contribuendo ulteriormente a rendere più mite il clima tra i due partner.
Secondo quanto emerge, l’intesa di fase 1 conterrà l’impegno da parte degli Stati Uniti di ridurre alcuni dazi sull’import cinese e il congelamento di altri dazi. Da parte della Cina, c’è invece l’impegno ad acquistare 200 miliardi di dollari di prodotti USA nei prossimi due anni, e l’impegno di Pechino ad astenersi dal mettere in atto pratiche di manipolazione del cambio.
L’effetto positivo di tale accordo è chiaro: non dovrebbero esserci più pesi della trade war sulla crescita economica 2020 degli Stati Uniti e globale.
Naturalmente, è presto per poter parlarne in termini troppo ottimistici. Molti aspetti salienti delle controversie non sono stati affrontati nella fase 1 perché saranno affrontate solo nella fase 2, che entrerà nel vivo dopo le elezioni presidenziali. È dunque possibile che il 2021 possa rappresentare un nuovo banco di prova per verificare la bontà delle relazioni tra le parti.
Come se quanto sopra non fosse sufficiente, l’accordo dovrebbe contenere meccanismi di controllo che, in caso di mancato rispetto dei termini dell’intesa da parte della Cina, potrebbero far scattare nuovi dazi da parte USA.
Insomma, per il momento i mercati si allietano di tale evento, ma attenzione ai rischi futuri. Intanto, l’accordo favorirà una riduzione dell’avversione al rischio che potrebbe indebolire il dollaro, facendogli perdere una parte della sua nota funzione di safe haven valutario.
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