Il cambio euro dollaro sta scendendo al di sotto di quota 1,1150 in seguito all’escalation della crisi tra Stati Uniti e Iran, coincisa con l’uccisione da parte degli USA di un importante comandante iraniano in Iraq.
Le tensioni hanno naturalmente riacceso l’interesse degli investitori per un safe haven come il dollaro USA, in attesa di leggere i prossimi dati macro in uscita sul calendario.
Analisi tecnica
Il cambio euro/dollaro è sceso al di sotto della media mobile semplice a 50 sul grafico a quattro ore, con un segnale ribassista. Attualmente la coppia si aggira intorno al range a 1,1150, e sta convergendo con la media mobile semplice a 200.
Per quanto concerne i prossimi supporti che potrebbero essere interessati dall’evoluzione del cross, i livelli chiave si trovano a 1,1130 e 1,1110, superati i quali potrebbero aprirsi le porte della soglia a 1,1065, che ha fornito supporto a Natale.
Di contro, qualora dovesse riprendere un trend rialzista, la soglia a 1,1175 è stata sperimentata già metà dicembre. A seguire la soglia psicologica a 1,12, e quindi a 1.1220 e a 1.1240.
Analisi fondamentale
La grave escalation in atto tra Stati Uniti e Iran potrebbe avere un impatto significativo sull’evoluzione dei rapporti di forza tra le due valute. Di fatti, EUR/USD è già sceso come parte della più ampia reazione degli investitori, che si sono lanciati alla ricerca di rifugi sicuri per i propri impieghi.
Ricordiamo infatti che il presidente Donald Trump ha ordinato l’uccisione di Qassem Suleimani, il comandante delle forze di Quds iraniane e considerato da molti il responsabile della diffusione della Rivoluzione Islamica oltre i confini dell’Iran.
Il generale – considerato da alcuni il n. 2 del regime dopo il leader supremo Ali Khamenei – è stato abbattuto dai missili inviati dai droni nell’aeroporto di Baghdad. Il deterioramento delle relazioni tra Usa e Iran è seguito a settimane di scontri in Iraq, con le milizie appoggiate da Teheran che hanno ucciso un appaltatore americano, e successivamente a manifestazioni che hanno preso d’assalto l’ambasciata USA nella “Green Zone” di Baghdad.
La risposta del mercato finanziario è stata rapida. Il prezzo del petrolio è aumentato, e sono aumentati i flussi di investimento verso beni rifugio come l’oro, lo yen e il dollaro. Le mosse sono esacerbate dalla scarsa liquidità dopo le vacanze di Capodanno.
Ad ogni modo, il biglietto verde aveva già guadagnato terreno prima che l’escalation peggiorasse e, a parte ulteriori risposte a quanto in atto, EUR/USD sembra essere destinato a reagire ai dati su entrambe le sponde dell’Atlantico.
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