La Banca d’Inghilterra ha mantenuto i tassi d’interesse invariati nella riunione appena conclusa, scegliendo così di non adeguare il costo del denaro nel meeting prima delle elezioni previste tra 35 giorni.

Il Comitato di politica monetaria guidato dal governatore Mark Carney ha dunque scelto di mantenere i tassi di interesse allo 0,75%, con un voto piuttosto frammentato: sette membri del board, tra cui lo stesso Carney, hanno infatti votato a favore, mentre Jonathan Haskel e Michael Saunders hanno sorpreso i mercati finanziari votando per un taglio dei tassi di un quarto di punto.

Saunders e Haskel hanno detto che il loro voto per un taglio del tasso di interesse è stato influenzato dai nuovi dati sul mercato del lavoro e dai rischi economici derivanti dalla Brexit. Altri membri del board hanno suggerito la disponibilità a tagliare i tassi nei prossimi mesi, se necessario, ma non hanno votato a favore di una riduzione dei costi di finanziamento a novembre, perché l’economia britannica si è comportata in larga misura in linea con le aspettative di tre mesi fa.

Con il rischio di un Brexit no-deal in calo, ci aspettiamo che l’incertezza delle famiglie e delle imprese diminuisca. Ci aspettiamo anche una graduale ripresa della crescita globale“, ha dichiarato la Banca nella sua relazione sulla politica monetaria.

La Banca centrale ha dunque suggerito che questi sviluppi potrebbero aiutare la crescita nel Regno Unito, ma ha ammesso che se questo non dovesse accadere allora “potrebbe essere necessario abbassare i tassi di interesse per sostenere la crescita del Regno Unito e garantire che l’inflazione ritorniamo al nostro obiettivo del 2% in modo sostenibile”.

A dir la verità, molto è cambiato nella politica britannica dall’ultima volta che la BOE votato per lasciare i tassi di interesse invariati, a metà settembre. Il primo ministro Boris Johnson, ad esempio, non è riuscito a mantenere la parola data sulla Brexit, domandando una proroga e domandando elezioni anticipate per il 12 dicembre. L’UE ha accettato di posticipare la scadenza del Brexit fino alla fine di gennaio, con una uscita anticipata se i legislatori britannici dovessero riuscire a ratificare l’intesa di “divorzio”.

Per gli economisti, è molto probabile che la BOE taglierà i tassi di interesse almeno una volta il prossimo anno, in un contesto di rallentamento dell’economia e di incertezza su Brexit.

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