La parte finale dell’anno non sembra essere particolarmente rasserenata per i Forex trader, che devono fare i conti con una serie di eventi macroeconomici in grado di impattare in maniera rilevante (e spesso sorprendente) sui cambi valutari.
È d’altronde sufficiente dare uno sguardo ai principali appuntamenti di mercato globale per poter comprendere quanto sia delicata la situazione geopolitica.
Cominciamo dalla guerra commerciale USA – Cina. La Cina si dichiara pronta a fare un accordo con gli Stati Uniti su argomenti specifici, ma si rifiuta di toccare quelli più sensibili, lasciandoli al prossimo anno. Il Presidente Donald Trump ha espresso il desiderio di raggiungere un accordo completo, e non settoriale. In ogni caso, l’umore del mercato è ottimistico, con le valute emergenti che stanno consolidando qualche guadagno, mentre le coppie principali sono radicate in livelli consolidati. Ad ogni modo, in attesa di tali sviluppi, gli Stati Uniti hanno inserito nella lista nera 28 società di sorveglianza a causa dell’abuso cinese dei diritti umani nello Xinjiang, e i timori per l’economia globale – anche a causa della duratura guerra commerciale – stanno crescendo dopo che la Banca Mondiale ha confermato i pericoli di una recessione “sincronizzata”.
Passiamo poi alla Brexit. I negoziati stanno continuando a Bruxelles, ma lo stanno facendo in un contesto di basse aspettative. Il Primo Ministro Boris Johnson si sta preparando per un no-deal, considerandolo oramai uno scenario centrale. L’Institute for Fiscal Studies (IFS) ha avvertito che la potenziale risposta del governo ad un Brexit no-deal potrebbe innescare il debito britannico a livelli prossimi a quelli visti negli anni ’60.
Infine, occhi aperti sulla tensione in Turchia, pronta a scatenare una guerra per occupare i territori del Nord della Siria. Per il momento la Lira turca non sembra soffrirne, con trading USD/TRY a un livello superiore a 5,8, ma attenzione agli sviluppi.
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