Dinanzi all’introduzione di nuovi dazi da parte degli Stati Uniti, la Cina questa volta ha reagito in modo durissimo procedendo con la svalutazione della sua moneta. Ovviamente l’operazione ha avuto un effetto immediato sulla borsa di Wall Street che ha fatto registrare una pesantissima contrazione. Ma in cosa è consistita la svalutazione della valuta cinese? In pratica il governo di Pechino ha permesso che la sua valuta, il renmimbi, calasse al di sotto della soglia psicologica dei 7 dollari.
La decisione di Pechino ha avuto un impatto immediato sul Forex con la moneta cinese che è passata a quota 7,04 dollari registrando una flessione del 2,3 per cento nel confronto con i 6,88 dollari del cambio al 31 luglio e a 7,86 euro, con un ribasso addorittuta del 3,1 per cento rispetto al cambio di 7,62 euro del 31 luglio.
La svalutazione dello Yuan cinese rappresenta un segnale chiarissimo della decisione delle autorità cinesi di dare sostegno all’industria manifatturiera locale cercando di ridurre la portata dell’impatto causato ai prezzi dei propri prodotti dal nuovo aumento dei dazi deciso dagli Stati Uniti. In altre parole, attraverso la svalutazione dello Yuan la Cina punta a difendersi dall’attacco commerciale americano adottando misure diverse dalla solita risposta di pari livello. Insomma dopo la svalutazione della moneta cinese, lo scontro commerciale Usa-Cina aumenta di intensità.
Ovviamente la risposta degli americani non si è fatta attendere e lo stesso Trump ha affermato che il calo repentino del valore del renminbi cinesi viene giudicato dagli Stati Uniti come una gravissima violazione degli accordi commerciali Usa-Cina. Trump, inoltre, ha anche accusato il governo di Pechino di manipolare in modo scorretto la sua valuta con l’obiettivo di rispondere alle politiche commerciali e tariffarie degli Usa.
Secondo un’analisi condotta da Nick Wall, co-gestore del fondo Merian Strategic Absolute Return Bond di Merian Global Investors, l’ancoraggio del renminbi al cambio contro il Dollaro Usa rappresentava una condizione essenziale per lasciar aperta la porta a qualsiasi successo nelle trattative commerciali tra i due paesi. Caduta tale condizione è ovvio che adesso non ci siano più neppure i presupposti per cercare di allentare la tensione tra Usa e Cina.
Svalutazione moneta cinese: conseguenze immediate
Ma quali sono le conseguenze della svalutazione della moneta cinese? Wall ha individuato almeno tre effetti immediati della decisione di Pechino. Il primo riguarda i già citati margini di accordo sui dazi che, come già detto, si sono del tutto assottigliati. Il secondo effetto, più concreto, riguarda il Forex. Secondo l’analista di Merian Global Investors, la svalutazione non farà altro che rafforzare il Dollaro Usa mentre il resto del mondo che ha sottoscritto molti prestiti nella valuta di riserva potrebbe essere danneggiato. Il terzo aspetto è di tipo deflazionistico.
La forza della moneta cinese aveva come effetto immediato il fatto che la Cina importasse parte della deflazione mondiale. A seguito della svalutazione decisa ieri, la Federal Reserse potrebbe ora procedere con maggiore convinzione verso un allentamento della politica monetaria per cercare così di spianare la strada alla discesa di Super Dollaro. In questo contesto la curva, l’andamento degli scambi commerciali e il dollaro dovrebbero essere i parametri chiave a cui la FED dovrebbe guardare. Sempre secondo Wall in questo momento il mercato sta prezzando i tagli dei tassi da parte della Fed per 60 punti base entro la fine dell’anno. E’ però ipotizzabile che l’ammontare di tali tagli possa essere anche più esteso alla luce proprio di quanto avvenuto ieri con la svalutazione della valuta cinese.
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