Secondo quanto riferiscono alcuni analisti alla CNBC, gli investitori potrebbero prendere posizione sulle valute dei mercati emergenti, contro dollaro USA. Ma per quale motivo?
A spiegarlo sono alcuni esperti intervenuti alla trasmissione Street Signs, del noto broadcaster americano, secondo cui la Federal Reserve, già alla riunione di fine luglio, provvederà con il tagliare i tassi di interesse di riferimento. In tale contesto, secondo gli osservatori, potrebbe emergere una convenienza a entrare long sulle valute emergenti in relazione alla parità scoperta dei tassi di interesse.
In altri termini, considerato che gli investimenti sul dollaro statunitense genereranno meno interessi proprio a causa della flessione dei tassi fed funds, questa situazione potrebbe finire con l’indebolire il dollaro nei confronti delle valute dove invece i tassi di interesse sono mediamente più elevati. Dunque, potrebbe essere realmente allettante costruirsi nel proprio portafoglio un paniere di valute dei mercati emergenti, cavalcando la tendenza della Fed a tagliare i tassi di interesse.
Attenzione, però, a non cadere nelle facili tentazioni. Gli stessi analisti hanno infatti sottolineato che la situazione di cui sopra non innescherà una profonda debolezza del dollaro statunitense su base ampia, considerato che anche altre banche centrali dei Paesi più sviluppati stanno cercando di adottare una politica monetaria più accomodante di quanto non potesse essere preventivato appena un anno fa, di questi tempi.
Gli analisti concludono rammentando che potremmo essere prossimi a una situazione di auge delle operazioni di carry trade, ovvero quelle operazioni in cui si prendono in prestito delle valute con tassi di interesse bassi, per poter acquistare asset denominati in una valuta con tassi di interesse più elevati. In questo modo, a parità di altre condizioni, si può cercare di guadagnare da investimenti valutari pagando meno interessi sull’importo preso in prestito. Evidentemente, siamo comunque di fronte a un approccio teorico, considerato che i costi per l’operazione e il riallineamento dei rendimenti potrebbero rendere vano questo sforzo…
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