Il cambio euro dollaro sembra avere le potenzialità per dirigersi in maniera stabile verso la soglia di 1,14 EUR/USD, ma molto dipenderà da quel che avverrà all’interno del G20 in programma in Giappone.
Nell’evento asiatico, come intuibile e come abbiamo avuto modo di rielaborare più volte negli ultimi giorni, il centro dell’attenzione sarà presumibilmente rappresentato dall’incontro previsto tra Trump e Xi, che potrebbe riaprire canali diplomatici più solidi per poter arrivare a un’intesa risolutiva o sospensiva della trade war tra i due Paesi, USA e Cina. Secondo alcune fonti cinesi, Xi Jinping potrebbe arrivare al meeting di Osaka con una bozza di richieste: sarebbe un passo in avanti ulteriore rispetto agli auspici della vigilia.
Intanto, oggi l’euro rimane supportato in risposta ai dati preliminari sull’inflazione in Eurolandia per il mese, migliori del previsto. Per quanto concerne l’altra parte dell’Atlantico, il biglietto verde non è riuscito ad accelerare ulteriormente dopo che i prezzi monitorati dal Core PCE sono cresciuti dello 0,2% su base mensile e dell’1,6% su base annua. I dati di reddito personale suggeriscono invece una crescita dello 0,5% al mese e mentre spesa personale è aumentata dello 0,4%, sempre su base mensile. Nel frattempo, il cross ha finora incontrato un supporto solido in prossimità della chiave media mobile semplice di 200 giorni, a metà del range 1.1300 dopo l’andamento bearish di martedì.
Per quanto attiene il prossimo futuro, i nervosismi dovrebbero continuare a dettare l’umore dei mercato, anche se gli investitori potrebbero guardare con crescente attenzione alla mossa colomba della BCE, mantenendo la domanda di euro piuttosto moderata.
Tale rinnovato atteggiamento da parte della BCE e la dinamica del dollaro USA dovrebbe dunque influenzare l’azione dei prezzi intorno al cross nel breve termine, aiutato al tempo stesso dalle ampie tendenze alla propensione al rischio e dalle tensioni commerciali. Sul fronte politico, quanto sta accadendo tra Roma e Bruxelles dovrebbe rimanere una fonte di incertezza e volatilità per l’euro, con il centro del dibattito che ruota attorno all’opposizione del Paese alle regole fiscali dell’UE.
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