Nella giornata di ieri, l’indice del dollaro statunitense USD ha rimbalzato dopo la riunione FOMC che, come da attese, ha conservato i tassi fermi, con voto unanime di tutti i partecipanti. La conferenza stampa di Powell ha invece deluso le aspettative di coloro che si aspettavano un riferimento a un possibile taglio dei tassi verso la fine dell’anno. Ne è derivato che il tasso sui treasury decennali ha chiuso la giornata in un rialzo di un bp a 2,51%, mentre le Borse hanno ceduto terreno.
Il cambio euro dollaro si è mosso coerentemente all’indice del dollaro, rinforzando lo USD dello 0,5% a 1,1193 – 1,1207, nonostante i dati europei per una volta abbiano sorpreso in positivo. I dati europei erano positivi, in relazione ai conti nazionali del primo trimestre, tuttavia transitoriamente influenzato da fattori positivi. Le indagini congiunturali sul mese di aprile sono invece per il momento negative.
La sterlina ha ceduto lo 0,3% contro USD dopo il FOMC, mentre contro euro la sterlina guadagna altro terreno. Lo yen perde lo 0,4% contro dollaro, sempre in post FOMC, e scambia al di sotto della media di lungo termine. Per quanto attiene le altre valute, il governatore della Bank of Canada, Poloz, ha affermato che i tassi ufficiali saliranno dagli attuali livelli, molto bassi, nel caso in cui i venti contrari che attualmente stanno frenando l’economia nazionale si dissiperanno. Negli scorsi giorni il comunicato dell’istituto centrale canadese era stato piuttosto chiaro, affermando che l’ipotesi di rialzo fosse definitivamente esclusa nel breve termine. Peraltro, l’economia risente anche dell’incertezza riguardo alla ratifica del nuovo trattato commerciale con gli USA, lo USMCA, che sta frenando gli investimenti delle imprese.
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