L’agenzia di rating Standard & Poor’s per il momento non boccia l’Italia, rinviando il giudizio dopo le prossime manovre del Paese. L’istituto conferma così il proprio rating BBB, con un outlook negativo: una stabilità che non fa certamente gridare di gioia gli analisti, consapevoli che tale scelta non è certamente anticipatrice di un positivo sviluppo.
D’altronde, il rating attribuito all’Italia si conferma essere poco sopra il junk, con la conseguenza che oggi i titoli del debito italiano sono considerato poco meglio della spazzatura. Considerando poi che la crescita del Paese è inesistente o quasi, e che vi sono timori sulla tenuta dei conti in un clima di potenziale attivazione delle clausole di salvaguardia, i dati sembrano combinarsi nel peggiore dei modi per l’evoluzione tricolore. A quanto sopra si aggiunga poi la congiuntura negativa più sfavorevole, e difficoltà continentali che potrebbero acuirsi dopo la prossima tornata elettorale.
Per quanto poi attiene l’outlook negativo, tutto lascia presagire che dopo le manovre che il governo – qualora ancora in carica se supererà le attuali turbolenze interne – riuscirà ad attuare nei prossimi mesi, potrebbero costituire un tassello decisivo per un nuovo downgrade o una stabilizzazione del giudizio.
Ad ogni modo, il fatto che Standard & Poor’s per il momento non abbia ritoccato al ribasso il proprio giudizio sull’Italia per il momento non ha prodotto i temuti effetti negativi sull’euro, che rimane in orbita 1,12 contro dollaro. Vedremo però se nei prossimi giorni dati fondamentali in uscita e le prossime novità provenienti dai Paesi più in “vista”, saranno o meno in grado di impattare positivamente o negativamente sugli equilibri precari della valuta unica europea nei confronti del dollaro statunitense e di tutto il basket delle principali controvalute.
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