Nella giornata di ieri il principale fattore di movimento per l’euro sono state le parole di Mario Draghi, che unitamente al Consiglio direttivo della BCE ha rivisto i rischi per lo scenario economico europeo da bilanciati, a verso il basso. Successivamente, la valuta unica ha ceduto lo 0,4%.
Il Consiglio direttivo dell’istituto banchiere europeo è sembrato essere diviso sulla persistenza del rallentamento, e aspetterà dunque le proiezioni del mese di marzo per poter valutare quali misure intraprendere. La revisione dei rischi è comunque interpretato dagli analisti come un passaggio intermedio e propedeutico per poter adottare eventuali aggiustamenti nell’orientamento di politica monetaria. Il cambio EUR/USD ha così ceduto a quota 1,1296, ma successivamente ha rimbalzato oltre quota 1,13 e, mentre scriviamo, si aggira intorno a 1,1329.
La sterlina ieri è invece sembrata interrompere il suo recupero con il dollaro, e sta ora cercando di stabilizzarsi intorno a quota 1,3100. Mentre scriviamo si aggira su 1,13080, e riteniamo che vi siano concrete probabilità che possa rimanere in queste soglie in attesa dei voti sugli emendamenti in programma per la prossima settimana.
Per quanto concerne il rapporto con l’euro, le evoluzioni delle ultime ore sembrano confermare il fatto che il mercato stia prezzando la possibilità di un’estensione della Brexit anche dopo il termine previsto del mese di marzo, sebbene per il momento non abbiamo alcun elemento concreto per poter valutare delle nuove forme di accordo.
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