La fase di incertezza sul cambio Euro Dollaro prosegue. La difficoltà del cross di riuscire a trovare una direzione precisa rompendo quelle che oramai sono resistenze consolidate sembra essere l’unica caratteristica evidente della coppia Euro Dollaro. Ovviemente questa situazione si ripercuote su quanti sono soliti fare trading onlune sil Forex e, in particolare, su EUR/USD.
Dal punto di vista dell’analisi tecnica nella giornata di ieri non sono mancati i movimenti significativi anche se poi, alla fine della giornata, tutto ha dato l’impressione di essere rientrato. Il cambio EUR/USD lunedì ha provato a recuperare i valori persi ma il tentativo di far emergere un trend rialzista si è poi scontrato con tendenze di tipo opposto e alla fine il cross EUR/USD è rimasto al di sotto di 1,1630. A questo punto sembra essere chiaro che, il cross EUR/USD potrà iniziare un movimento rialzista di un certo spessore solo dopo che si sarà consolidata una una fase laterale di riaccumulazione. Tale momento dovrà avvenire al di sopra del sostegno posto a quota 1,1530. Come si può dedurre da queste indicazioni, il quadro analitico del cambio Euro Dollaro resta contrastato e quindi viene confermata la tendenza in atto da tempo di volatilità alta ma in un range stretto.
Andando a guardare al grafico sul cambio Euro Dollaro si intuisce che solo il breakout di 1,1760 potrebbe fornire una chiara dimostrazione di forza. Vicversa se EUR/USD oggi dovesse scendere sotto quota 1,1530 allora si potrebbero anche aprire spazi per un ulteriore ribasso delle quotazioni. Nell’ambito di una strategia trading sul cambio Euro Dollaro, quindi, quota 1,1530 è certamente da monitorare.
Più sul lungo termine (con orizzonte settimanale 3-7 settembre 2018), l’andamento del cambio Euro Dollaro potrebbe risentire dei tanti market mover in agenda. In particolare, i dati sul mercato del lavoro Usa hanno sempre avuto un certo impatto sull’andamento della quotazione del Dollaro. Tra giovedì 6 e venerdì 7 settembre verranno pubblicati gli indicatori seguenti: nuovi occupati (stima ADP) ad agosto; costo unitario del lavoro (finale) nel secondo trimestre 2018, produttività (finale, escluso il settore agricolo) nel secondo trimestre 2018, ondice ISM non manifatturiero composito ad agosto, ordinativi industriali a luglio, ordinativi di beni durevoli e ancora Nuovi lavoratori dipendenti non agricoli ad agosto e tsso di disoccupazione Usa nel mese di agosto. L’agenda macro della settimana è quindi ricca di spunti che possono influenzare l’andamento del cambio tra l’Euro e il Dollaro Usa.
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