Prende oggi il via la settimana di ferragosto: non certo il periodo più caldo dell’anno (almeno, sul fronte dei market mover), ma comunque un buon momento di riflessione, senza perdere di vista i pochi eventi degni di grande rilevanza nel nostro calendario economico globale.
Cominciamo dai dati che usciranno domani. In Cina l’attesa è incentrata sul dato di produzione industriale aggiornato a luglio, che dovrebbe dare una tiepida accelerazione al precedente, passando al 6,3% su base annuale dal 6,0%. In Europa, nella stessa giornata usciranno i dati di PIL della Germania: il dato trimestrale dovrebbe mostrare una lieve accelerazione dallo 0,3% allo 0,4%; sempre in Germania usciranno le rilevazioni ZEW del sentimento sull’economia tedesca, con un dato in attenuazione da -24,7 a – 20,1 punti.
Infine, sempre nella giornata di martedì, in Gran Bretagna usciranno i dati sui salari medi, stabili al 2,5% di crescita, e quelli delle richieste di sussidio di disoccupazione, forse invariati a 7,8 mila.
Passiamo dunque alla giornata di mercoledì, che per noi sarà festivo. In Gran Bretagna l’attesa è per i dati dell’IPC annuale, che nel mese di luglio dovrebbe mostrare una tiepida accelerazione dal 2,4% al 2,5%. Negli USA il focus è sulle vendite al dettaglio dei beni essenziali, con dato mensile stabile allo 0,4% per il mese di luglio. Complessivamente, il dato sulle vendite al dettaglio (mensile, luglio) potrebbe aver rallentato allo 0,2%, ex 0,5%.
Spostiamoci poi alla giornata di giovedì. In Gran Bretagna usciranno i dati sulle vendite al dettaglio, che nel mese di luglio dovrebbero aver invertito la tendenza, con dato mensile di + 0,2% contro flessione di 0,5% del dato precedente. Negli USA si dovrebbe segnalare un andamento positivo dei permessi di costruzione rilasciati a luglio, con lieve accelerazione da 1,292 milioni a 1,305 milioni. Pubblicato infine anche l’indice di produzione della Fed di Philadelphia, che ad agosto potrebbe essere in calo a 22,3 punti contro precedenti 25,7 punti.
Chiudiamo quindi con i dati di venerdì. Il più importante è certamente l’IPC dell’area euro, che a luglio, su base annua, dovrebbe esser rimasto invariato al 2,1%.
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