La Brexit o per meglio dire la gestione incerta della Brexit, continua ad essere la croce della Sterlina Britannica. Sul mercato dei cambi anche oggi la valuta di Sua Maestà prosegue l’erosione del suo valore nel confronto con gli altri cross. Come emerge dal grafico relativo all’andamento della Sterlina Inglese, la fase di debolezza ha avuto inizio lo scorso 23 giugno e da allora, tranne i soliti e fisiologici momenti di ripresa, le quotazioni GBP si sono mantenenute molto nervose. La tendenza che si è vista sui mercati, complice anche l’andamento molto incerto del cambio Euro Dollaro, è stata quella di un ricorso continuo alla Sterlina come valvola di sfogo.
Quello che avviene da giorni sul Forex e che ha per oggetto la Sterlina britannica ha un solo responsabile: la politica inglese. E’ stata appunto la crisi del governo May a determinare l’indebolimento della valuta inglese. In particolare è soprattutto il cambio Sterlina Dollaro Usa (GBP/USD) ad indebolirsi ogni giorno (mentre è in corso la scrittura il cross segna un calo dello 0,6% in area 1.3055).
Dal punto di vista dell’analisi fondamentale, la valuta inglese si sta deprezzando in vista della possibile sconfitta che la May potrebbe rimediare sul suo disegno di leggo sull’unione doganale del Regno Unito post-Brexit. Gli analisti poltici ritengono che il progetto di legge sia destinato ad uscire sconfitto dall’aula parlamentare a causa della forte opposizione del Partito Laburista e dell’assenza di numeri solidi. Se la May non dovesse ricevere l’approvazione al suo disegno di legge sull’unione doganale del futuro, le tensioni sulla tenuta del suo governo aumenterebbero ancora. In pratica il risultato sarebbe un governo così debole da essere considerato incapace di gestire una fase delicatissima come quella della Brexit.
Non ci sono comunque solo le tensioni politiche inglesi a determinare l’andamento della quotazione della Sterlina oggi. Una ulteriore causa delle difficoltà della valuta è da cercare nella delusione per il dato sull’inflazione. A giugno l’indice dei prezzi al consumo della Gran Bretagna si è confermato al 2,4% annuo deludendo le attese degli analisti. Su base mensile, gli esperti avevano previsto una variazione dello 0,2%, mentre su base annua la previsione era per una inflazione al 2,6%. Insomma sia nel confronto con il mese precedente che nel confronto con l’anno precedente, le attese degli analisti sono state completamente smentite dai dati reali.
Il quadro macro britannico potrebbe presto determinare un’intevento sul costo del denaro della BoE. Secondo Gero Jung, capo economista di Mirabaud AM, “con i dati macroeconomici che si presentano più solidi – le statistiche mensili sul Pil pubblicate di recente indicano una sana ripresa nel secondo trimestre – il cammino della Bank of England verso un ulteriore rialzo dei tassi sembra essere sgombro“. L’esperto tiene che “ciò è anche in linea con le attuali aspettative di mercato, con i prezzi correnti che scontano all’80% un rialzo dei tassi durante il meeting del 2 agosto”. In generale, continua l’analista, “la nostra view si basa sul fatto che i dati macroeconomici recenti hanno registrato un miglioramento in seguito al rallentamento della crescita riportato nel primo trimestre, che quindi si è rivelato essere temporaneo“. “Questo miglioramento, assieme ai dati d’indagine generalmente più solidi per i mesi di maggio e giugno nonché a un mercato del lavoro ancora molto robusto, dovrebbero rendere più semplice alla Bank of England aumentare i tassi nel corso della sua prossima riunione“, rimarca Jung nella sua analisi.
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