L’opportunità del Superbonus 110% sembra non essere più sul tavolo né per le imprese, né per i privati cittadini che speravano di approfittarne per ristrutturare casa a costo zero. Non si può certo dire che l’agevolazione non sia stata un successo, anzi, è stata un tale successo che le risorse stanziate sono terminate un’enormità di tempo prima del previsto.
Nessuna proroga per il Superbonus 110%
La misura di incentivazione alla ristrutturazione edilizia che era stata introdotta, lo ricordiamo, con il decreto Rilancio, vale a dire il decreto-legge 19 maggio 2020, non è più attiva perché i fondi a disposizioni sono esauriti, e dal governo arriva in queste ore la conferma che non vi sarà alcuna proroga.
La decisione in merito alla possibilità di rifinanziare il Superbonus 110% pare sia stata presa nel corso della riunione tra l’esecutivo e i rappresentanti dei partiti di maggioranza tenutasi ieri alla Camera dei Deputati.
Hanno preso parte all’incontro, oltre ad un rappresentante per ciascun gruppo, anche il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, la sottosegretaria ai rapporti con il Parlamento Debora Bergamini, e il viceministro all’Economia Laura Castelli.
Nel corso della stessa riunione sarebbe stata presa in considerazione tuttavia la possibilità di allargare le maglie del meccanismo per la cessione del credito, in modo tale da estenderlo a soggetti diversi dalle banche, con la sola esclusione delle persone fisiche.
Governo e maggioranza però non hanno ancora trovato un accordo sul destino del Superbonus 110%, con tutti i partiti che sostengono l’esecutivo di Mario Draghi che insistono per una revisione del meccanismo che dovrebbe agevolare i lavori di ristrutturazione delle abitazioni nella prospettiva di un miglioramento della classe energetica dell’edificio nel suo insieme.
Dai rappresentanti dei gruppi parlamentari è arrivata la richiesta di concedere più tempo per i lavori che interessano case indipendenti quali ville e villette, ma anche case popolari e per gli spogliatoi degli impianti sportivi.
Stando a quanto riportato dall’Ansa però il ministro dell’Economia e delle Finanze non ha lasciato aperto nessuno spiraglio, ed ha chiarito di non essere disposto a procedere in quella direzione.
Superbonus 110% e meccanismo delle cessioni, le novità sul tavolo
È nell’ambito del possibile ampliamento delle cessioni che il governo guidato da Mario Draghi si è mostrato più propenso al dialogo, facendo sapere che potrebbe portare in Parlamento un’altra modifica del meccanismo per l’accesso all’agevolazione.
Si ipotizza in questo caso la possibilità di consentire che il credito sia ceduto a soggetti diversi dagli istituti di credito, lasciando fuori solo le persone fisiche.
Sul tema ha rilasciato un commento il vicepresidente del gruppo M5s alla Camera, Luca Sut, che ha dichiarato: “durante il confronto tra il Governo e le forze di maggioranza sul Superbonus 110% abbiamo sottolineato la necessità di una maggiore consapevolezza della grave crisi in cui le manovre correttive frettolose del Governo sulla cessione dei crediti fiscali hanno gettato imprese e famiglie”.
“Restiamo in attesa della riformulazione dei nostri emendamenti finalizzati a sbloccare i crediti incagliati nei cassetti fiscali e a farne ripartire la circolazione, ma non si può correre il rischio di mettere in campo un provvedimento che non risolva definitivamente il problema” ha aggiunto ancora Sut “ci confronteremo con le imprese edili e del settore bancario e con le associazioni di categoria coinvolte per valutare la riformulazione del Governo: un intero comparto e centinaia di migliaia di famiglie chiedono alle istituzioni di portarle fuori dal limbo in cui si sono ritrovate a causa dello ‘stop and go’ normativo di questi mesi”.
Ad essere preoccupati per questa situazione di stallo sono soprattutto i titolari delle imprese che operano nel settore delle costruzioni, con il presidente della Cna, Dario Costantini, e il segretario generale, Sergio Silvestrini, che hanno incontrato in questi giorni il ministro dell’Economia a delle Finanze, Daniele Franco, proprio per affrontare questa spinosa questione.
Il presidente della Cna ha definito “cordiale” l’incontro con il numero uno del Tesoro, nel corso del quale insieme al segretario generale ha evidenziato “le preoccupanti difficoltà per decine di migliaia di imprese della filiera delle costruzioni che non riescono a cedere i crediti d’imposta legati ai bonus per la riqualificazione degli immobili a causa del congelamento del mercato”.
La Cna ha evidenziato poi in una nota che il ministro Daniele Franco “ha ascoltato con attenzione il quadro illustrato dalla Cna, sottolineando che il tema è all’attenzione del governo”. Tuttavia la situazione appare ancora bloccata, e restano molti dubbi sul fatto che si possano ottenere nuove risorse per il Superbonus 110%.
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