Non sono buone le notizie in arrivo per gli automobilisti di tutta Italia, infatti il governo di Giorgia Meloni sta valutando di intervenire anche sulle assicurazioni, con un aumento dei costi per l’Rc auto che si andrà ad aggiungere all’aumento dei costi dei carburanti di circa 15 centesimi al litro a partire dal 1° dicembre 2022.
Gli aumenti sui carburanti, diesel, benzina e gpl, derivanti dalla riduzione del taglio delle accise scatterà quindi a partire dal prossimo mese, quando giungerà a scadenza la misura introdotta dal governo di Mario Draghi, ma è a partire dal 1° gennaio che per due milioni di automobilisti potrebbe arrivare una vera e propria stangata.
Sono infatti circa 2 milioni, secondo le associazioni dei consumatori, gli assicurati che potrebbero ritrovarsi da gennaio 2023 con un costo quadruplicato per il rinnovo della polizza rc auto.
Il governo Meloni riduce lo sconto sui carburanti
Per capire cosa devono aspettarsi gli automobilisti italiani proviamo a fare un quadro generale di quelli che sono gli interventi nei piani del governo di Giorgia Meloni.
Prima di tutto abbiamo gli aumenti del costo dei carburanti, derivante dalla riduzione dello sconto applicato attraverso il taglio delle accise, che passa da 30,5 centesimi al litro (come previsto dall’intervento di Mario Draghi) a 18,3 centesimi al litro. Ci sarà quindi, a partire dal 1° dicembre 2022 un aumento di circa 12,2 centesimi al litro.
Rc auto premi quadruplicati da gennaio 2023
A partire dal 1° gennaio 2023 scatta la norma prevista dalla legge sulla Concorrenza che impone alle imprese con sede legale in altri Stati membri ma operanti in Italia di adottare la procedura di risarcimento diretto.
Questa procedura prevede che l’assicurazione di chi ha subito l’incidente risarcisca l’assicurato e venga poi rimborsata dall’assicurazione di chi ha causato l’incidente.
Si tratta di una “norma ingiusta, altamente iniqua e fortemente inflattiva” fanno notare Assoutenti e Movimento Consumatori, sottolineando come questa novità comporti il rischio, per due milioni di assicurati, per la maggior parte residenti al Sud o in grandi agglomerati urbani, nonché per molti titolari di assicurazioni per ciclomotori, di ritrovarsi con premi quadruplicati.
Furio Truzzi, presidente di Assoutenti, e Alessandro Mostaccio, segretario generale del Movimento Consumatori, hanno osservato che “il risarcimento diretto fa acqua da tutte le parti”.
“Una misura che doveva favorire gli assicurati ma si è trasformata in un ginepraio di vessazioni che ha alterato profondamente la struttura del mercato assicurativo, minando il patto di fiducia tra assicurazioni e assicurati” hanno fatto notare quindi Truzzi e Mostaccio “il sistema del forfait tra compagnie va profondamente rivisto e va ripristinato un minimo principio di concorrenza: non devono essere le imprese estere sottoposte all’obbligo di adottare una procedura come il risarcimento diretto ritenuta facoltativa dalla Corte costituzionale tre lustri fa, ma si deve rendere tale procedura facoltativa per tutte le assicurazioni e per tutti gli assicurati”.
La questione dei rischi per gli utenti, derivanti dall’estensione del meccanismo Card (Convenzione tra assicuratori per il risarcimento diretto) alle imprese assicurative operanti in Italia ma con sede legale in altri Paesi dell’Ue, era già stata affrontata da Confindustria Ancma, l’associazione nazionale ciclo, motociclo e accessori.
Come funziona il meccanismo Card e qual è il parere delle associazioni dei consumatori
Ma cosa prevede esattamente il risarcimento diretto Card? È stato introdotto nel 2007 e stabilisce che chi subisce l’incidente venga risarcito dalla propria compagnia assicuratrice che sarà poi rimborsata dall’assicurazione del conducente che ha causato l’incidente.
Questo meccanismo sembra aver prodotto negli anni degli “effetti positivi sui premi assicurativi e, soprattutto, sui tempi di risarcimento nel settore auto”. Nonostante questo vi sono degli evidenti svantaggi per i consumatori, e sono legati al fatto che la convenzione Card “genera effetti distorsivi sulle polizze per le due ruote, perché la rigidità del meccanismo di rimborso forfait no si adatta agli incidenti motociclistici, che presentano, tra l’altro, anche un elevato tasso di danni alla persona”, come emerge da uno studio commissionato da Ancma all’Università Luiss.
Il giudizio dell’Ivass (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni) era stato invece positivo per quel che riguarda l’estensione della Card alle imprese estere.
L’Ivass ne aveva parlato come di “un aspetto importante sia per un effettivo level playing field per tutte le imprese operanti in Italia, sia per salvaguardare i benefici acquisiti dalla Card a favore dei consumatori”.
Allo stesso tempo però aveva sottolineato che il sistema del risarcimento diretto “col meccanismo del forfait, presenta aspetti critici, sia per gli incentivi impliciti che determina nei sinistri di importo sotto il forfait, sia in presenza di sinistri tra veicoli di tipologie diverse”.
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