La questione del contributo volontario scolastico è spesso fonte di confusione tra le famiglie quando si tratta di iscrivere un figlio a scuola. Le istituzioni educative non sempre comunicano chiaramente questa tassa, spesso presentandola come una necessità per garantire ai propri figli determinati privilegi.
In alcuni casi, addirittura, la partecipazione a gite scolastiche, uscite didattiche o laboratori sembra vincolata al versamento di questa somma. Ma di cosa si tratta esattamente, e quanto è obbligatorio?
Il contributo volontario alla scuola. Cos’è?
La scuola è obbligatoria fino al compimento dei 16 anni (cioè fino al terzo anno di scuola superiore) e deve essere gratuita. Questo significa che, fino a questo punto, le famiglie non dovrebbero essere soggette a tasse di iscrizione se il loro figlio frequenta un istituto statale.
Dopo il terzo anno, tuttavia, l’iscrizione diventa a pagamento, ma il costo è lo stesso in tutte le scuole, in quanto i genitori già contribuiscono finanziariamente alla scuola attraverso le imposte generali.
Il contributo volontario, al contrario, varia da scuola a scuola. Il suo importo è stabilito dal consiglio d’istituto, che tiene conto delle esigenze specifiche della scuola. È importante sottolineare che il contributo volontario non è obbligatorio e rappresenta una scelta libera delle famiglie.
Uno studente che non lo ha versato non può essere discriminato in alcun modo, in conformità con quanto specificato dal Miur nella nota 593 del 2013, che sottolinea che “qualunque discriminazione risulterebbe illegittima e gravemente lesiva del diritto allo studio dei singoli”. In altre parole, il contributo volontario non può essere imposto.
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Quali sono le spese di iscrizione obbligatorie
Le uniche spese obbligatorie per l’iscrizione scolastica dei propri figli sono le seguenti:
- Tassa di iscrizione: Questa tassa è richiesta al momento dell’iscrizione per l’anno successivo a quello frequentato e si versa all’Erario (non alla scuola). Il suo importo è di 6,04 euro.
- Tassa di frequenza: Questa tassa deve essere pagata per intero per il quarto e quinto anno di frequenza e si versa all’atto dell’iscrizione. Il suo importo è di 15,13 euro.
In totale, quindi, le tasse obbligatorie per la frequenza scolastica ammontano a 21,17 euro all’anno. Per la classe quinta, che deve sostenere gli esami di Stato, è richiesto anche il pagamento della tassa per esami di idoneità, integrativi, di licenza, di maturità e di abilitazione, che ammonta a 12,09 euro, oltre alla tassa di diploma pari a 15,13 euro.
Tutti gli altri contributi richiesti dalla scuola, invece, sono su base volontaria, e spetta alla famiglia decidere se versarli o meno.
Inoltre, va ricordato che per gli studenti del quarto e quinto anno appartenenti a nuclei familiari con Isee pari o inferiore a 20.000 euro, il ministero dell’Istruzione, con il decreto del 19 aprile 2019, n. 370, ha previsto l’esonero totale dal pagamento delle tasse scolastiche.
Pertanto la scelta di contribuire in modo volontario alla scuola dipende dalla tua famiglia, e ricorda che nessuno studente dovrebbe essere penalizzato per la mancata partecipazione al contributo volontario.
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