Potrebbe esistere ancora la possibilità, nonostante lo stop del governo allo sconto in fattura, di fruire di questa modalità di accesso alle agevolazioni edilizie in caso di installazione di caldaie e infissi, ma solo se è già stato versato l’anticipo per l’inizio dei lavori.
Il decreto che è entrato in vigore lo scorso 17 febbraio infatti potrebbe subire alcune modifiche per rendere possibile l’applicazione della vecchia normativa sulla cessione del credito anche se limitatamente ad alcuni casi specifici.
Quando sarà ancora possibile beneficiare dello sconto in fattura
Il primo caso in cui dovrebbe essere possibile beneficiare ancora dello sconto in fattura nonostante lo stop deciso dal governo di Giorgia Meloni è quello del cittadino che ha già avviato i lavori.
Nel caso di un potenziale beneficiario dello sconto in fattura per l’installazione di una caldaia o di infissi, se è possibile dimostrare l’avvio dei lavori entro una determinata data, esibendo copia del contratto o bonifico bancario ad esso relativo, dovrebbe essere ancora possibile accedere all’agevolazione con la modalità dello sconto in fattura.
Il condizionale è d’obbligo in quanto non vi sono conferme ufficiali di questa modifica che, per quel che ne sappiamo, potrebbe non andare in porto. In questo caso infatti sarebbe confermato lo stop allo sconto in fattura per tutti, compresi coloro che avevano già avviato i lavori.
Si ritiene possibile tuttavia che questa modifica potrebbe essere attuata assieme ad un regime transitorio che, di per sé, potrebbe bastare a ridurre i disagi legati all’improvviso stop.
Quando sorge e come si risolve il problema dello sconto in fattura
Il governo di Giorgia Meloni ha deciso infine di decretare lo stop del meccanismo dello sconto in fattura, e questo ha innescato tutta una serie di disagi di non poco conto non solo per i cittadini che avrebbero beneficiato del superbonus 110%, ma anche per coloro che avevano programmato dei lavori di edilizia libera, come appunto l’installazione di una caldaia o degli infissi, interventi comunque destinati ad aumentare la classe energetica dell’edificio.
Per questa tipologia di lavori infatti sono previste delle agevolazioni che permettono al contribuente di risparmiare il 50% circa sulla spesa che andrebbe a sostenere. È prevista infatti una detrazione al 50% che sarebbe stata applicata con il meccanismo dello sconto in fattura.
Nel caso dell’edilizia libera parte del problema è legata alla definizione di “inizio lavori”, ad esempio quando si tratta di sostituzione di caldaie o infissi.
In questo caso stiamo parlando di lavori che in genere iniziano e terminano nell’arco di una singola giornata. Il problema si pone per coloro che avevano programmato interventi di questo tipo con largo anticipo, proprio per poter sfruttare lo sconto del 50% sulle spese per acquisto e installazione di caldaie o infissi.
Se si tratta di interventi di questo tipo quindi il contribuente si trova ad anticipare di tasca propria sia la somma che aveva preventivato di spendere nonostante lo sconto, che il restante 50%, da recuperare poi in dichiarazione dei redditi negli anni successivi, ove possibile.
Il problema quindi riguarda soprattutto chi non ha la disponibilità economica o la liquidità per sostenere l’intera spesa in quanto aveva preventivato di pagare solo il 50% grazie allo sconto in fattura.
Nonostante possa recuperare comunque l’importo in dichiarazione dei redditi, lo stop causerebbe dei disagi nell’immediato a chi ha versato un acconto e sottoscritto un contratto, che si troverà a dover pagare per l’intera spesa subito.
La soluzione sarebbe quella di apportare una modifica al decreto entrato in vigore a metà febbraio, e con essa prevedere la possibilità, per chi è in grado di dimostrare di aver già preso l’impegno (con acconto e/o firma del contratto relativo) per l’avvio dei lavori di edilizia libera ammessi all’agevolazione, di beneficiare comunque dello sconto in fattura del 50% previsto inizialmente.
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