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Era stata fissata a ieri, 30 giugno, la scadenza per l’invio delle autodichiarazioni Covid, quelle con cui l’imprenditore dichiara di aver ricevuto dallo Stato gli aiuti previsti in base all’attività svolta, a titolo di ristoro per una parte dei danni economici derivanti dal lockdown e restrizioni in chiave anti-contagio.

Questa autodichiarazione ha in sostanza la funzione di attestare che l’importo complessivo degli aiuti ricevuti dallo Stato nel contesto dell’emergenza sanitaria Covid-19, non supera i massimali indicati nella cosiddetta Comunicazione della Commissione Europea “Temporary Framework”.

Sono tenute a presentare questa autodichiarazione tutti quei liberi professionisti e quelle ditte individuali che hanno ricevuto i vari aiuti previsti per le specifiche attività svolte. Tutti coloro cioè che hanno beneficiato delle misure di aiuto del cosiddetto regime ombrello della fase emergenziale della pandemia.

Ma quali aiuti devono essere dichiarati per l’esattezza? Rientrano tra quelli che vanno indicati nell’apposita autodichiarazione tutti gli aiuti Covid riconosciuti dall’Agenzia delle Entrate che sono stati introdotti con il decreto Rilancio, con il decreto Sostegni e con il decreto Sostegni bis.

Nello specifico la lista degli aiuti Covid che devono essere riportati nell’autodichiarazione del beneficiario sono i seguenti contributi a fondo perduto:

  • contributi previsti dal decreto Rilancio
  • contributi previsti dal decreto Ristori
  • contributi previsti dal decreto Natale
  • contributi generale del decreto Sostegni
  • contributo per le startup
  • contributi previsti dal decreto Sostegni bis.

Sono inoltre da inserire nell’apposita autodichiarazione gli aiuti ricevuti sotto forma di:

  • credito d’imposta per i canoni di locazione di immobili ad uso non abitativo e affitto d’azienda
  • credito d’imposta per l’adeguamento degli ambienti di lavoro
  • esclusione dai versamenti IRAP
  • esenzione IMU con riferimento ad alcune specifiche tipologie di immobili
  • definizione agevolata degli avvisi bonari
  • esonero 2021 dal pagamento del canone Rai nel caso di strutture ricettive e di somministrazione e consumo di bevande in locali pubblici o aperti al pubblico, incluse le attività similari svolte da enti del Terzo settore.

Tra gli aiuti da dichiarare ci sono anche, per il solo Comune di Campione d’Italia, quelli introdotti con le disposizioni in materia di imposte dirette e di accise.

Per quanto riguarda invece i contributi da 1.600 euro ricevuti dall’Inps nei mesi di marzo-aprile 2020, non sono da inserire nell’autodichiarazione. Mentre chi ha percepito l’esonero contributo Inps nella cassa di previdenza oppure gli aiuti comunali o regionali deve indicarlo in una sezione appositamente dedicata denominata “altri aiuti”.

Cambia la scadenza per l’autodichiarazione degli aiuti Covid

Abbiamo visto quali aiuti devono essere inseriti nell’autodichiarazione e quali sono i soggetti tenuti ad adempiere a questo obbligo, ma ci sono delle novità che riguardano la data di scadenza entro cui bisogna inviare il documento appositamente compilato e firmato.

La data di scadenza era stata infatti fissata a ieri, 30 giugno 2022, ma il termine ultime è stato spostato ora al 30 novembre 2022, quindi ci sono altri 5 mesi di tempo per inviare l’autodichiarazione, rigorosamente per via telematica, all’Agenzia delle Entrate. Per effettuare tale operazione bisogna utilizzare il servizio disponibile nell’area riservata del portale dell’AdE, effettuando l’accesso alla propria area personale con SPID, CIE, CNS o credenziali Fisconline.

La stessa scadenza, quella del 30 novembre, vale anche per quei contribuenti che si avvalgono della definizione agevolata delle somme dovute a seguito del controllo automatizzato delle dichiarazioni.

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