Con la dichiarazione dei redditi molti contribuenti possono accedere ad alcuni rimborsi, il cosiddetto bonus Irpef, il cui importo viene accreditato in modo automatico in busta paga o con il cedolino della pensione rispettivamente per lavoratori dipendenti e pensionati che non hanno altri redditi.
Per tutti gli altri contribuenti, se spettano dei rimborsi, è possibile accedervi unicamente attraverso la presentazione della dichiarazione dei redditi.
Cos’è il bonus Irpef
Con la dichiarazione dei redditi il contribuente comunica al Fisco tutti i redditi percepiti nel corso dell’anno solare appena trascorso, tra cui redditi da lavoro, da pensione, ma anche redditi derivanti dal possesso di terreni e fabbricati. Poi a seconda dei redditi percepiti nell’anno solare viene calcolata l’imposta su di essi dovuta.
Ma come accennato, se per lavoratori dipendenti e pensionati le imposte vengono trattenute mensilmente, rispettivamente dal datore di lavoro e dall’Inps, per le altre categorie di contribuenti, nonché per dipendenti e pensionati che hanno anche altre entrate, è necessario presentare la dichiarazione dei redditi attraverso l’apposito modello.
Presentando la dichiarazione dei redditi tuttavia il contribuente può anche beneficiare delle varie detrazioni e deduzioni previste dalla normativa vigente, grazie alle quali è possibile ridurre l’imposta dovuta, ma soprattutto in alcuni casi è proprio all’atto della presentazione della dichiarazione dei redditi che il contribuente può accedere a dei rimborsi relativi a importi versati al Fisco, ma non dovuti, per l’anno precedente. Ed è in questo caso che il contribuente ha la possibilità di ottenere il cosiddetto bonus Irpef.
Quindi se parliamo di bonus Irpef parliamo in realtà di un rimborso derivante dal conguaglio effettuato in sede di dichiarazione dei redditi, laddove risultino importi versati ma non dovuti da cui un credito a favore del contribuente.
Spesso questo si verifica in seguito all’utilizzo di detrazioni su spese e servizi che sono state riconosciute nel periodo d’imposta oggetto di dichiarazione dei redditi. Accade quindi che l’importo versato a titolo di Irpef per il periodo d’imposta che va dal 1° gennaio al 31 dicembre 2021 risulterà inferiore rispetto a quella già versata, ad esempio se trattenuta in busta paga.
Il cosiddetto bonus Irpef, cioè questo rimborso riconosciuto al contribuente che ha versato importi maggiori di quelli dovuti, può essere pagato al contribuente, ad esempio con accredito su conto corrente bancario o postale, oppure il beneficiario può richiederne il riconoscimento nella successiva dichiarazione dei redditi.
A chi spetta il bonus Irpef 2022
Il bonus Irpef, vale a dire i rimborsi spettanti per importi versati e non dovuti, viene riconosciuto a tutti coloro che presentano la dichiarazione dei redditi, con modello 730/2022, oppure con modello Redditi Pf, da cui risulta appunto un conguaglio a credito a favore del contribuente.
Hanno solitamente diritto al bonus Ipef coloro che hanno una sola certificazione unica, e quindi hanno già versato tutta l’Irpef dovuta tramite trattenute in busta paga o sul cedolino della pensione, ma che hanno diritto ad una serie di detrazioni che in busta paga non vengono riconosciute in maniera automatica.
Tra le detrazioni potrebbero esserci bonus edilizi, il recupero di spese mediche, o persino il bonus Renzi, o bonus 100 euro in busta paga, se non versato dal datore di lavoro. Si tratta solo di alcuni esempi, probabilmente i più comuni, ma di detrazioni il cui calcolo potrebbe produrre un credito a favore del contribuente e quindi un bonus Irpef ve ne sono numerose.
In questi casi abbiamo spesso un importo versato a titolo di Irpef superiore a quello realmente dovuto. Importo che risulta essere già stato versato per l’anno solare 2021 cui si riferisce la dichiarazione dei redditi in quanto ad esempio il contribuente è un lavoratore dipendente o un pensionato e l’Irpef è stata trattenute direttamente all’atto del pagamento delle spettanze mensili.
Diventa più difficile invece accedere al bonus Irpef per quei contribuenti che hanno diversi redditi. Prendiamo in questo caso l’esempio di chi è in possesso di una doppia certificazione unica, caso in cui l’Irpef dovuta potrebbe risultare superiore a quella versata, il che significa che per ritrovarsi con un credito (e quindi ricevere il bonus Irpef) il contribuente ha bisogno di numerose detrazioni attraverso le quali ridurre l’importo dovuto al di sotto di quello effettivamente versato.
Come richiedere il bonus Irpef 2022
La prima cosa da fare per poter ricevere il bonus Irpef, sempre che sia dovuto, è presentare la dichiarazione dei redditi. Per fare questo è necessario utilizzare il modello 730/2022 e presentarlo entro la scadenza del 30 settembre 2022, oppure il modello Redditi Pf e presentarlo entro la scadenza del 30 novembre 2022.
In tutti i casi è sempre l’Agenzia delle Entrate a pagare il bonus Irpef al contribuente, ma quanto alle modalità, possono variare a seconda dello status del beneficiario e del modello utilizzato per la dichiarazione dei redditi.
Nel caso di dipendenti e pensionati che presentano la dichiarazione dei redditi con il modello 730/2022, il rimborso Irpef viene accreditato direttamente con le spettanze mensili erogate a titolo di stipendio o pensione, in quanto viene anticipato dal datore di lavoro o dall’Inps.
Nel caso invece di contribuenti che presentano la dichiarazione dei redditi con il modello 730/2022 senza sostituto d’imposta, oppure con il modello Redditi Pf, il pagamento del bonus Irpef viene effettuato direttamente dall’Agenzia delle Entrate e generalmente richiede tempi più lunghi.
Quando viene pagato il bonus Irpef
Se viene erogato con la busta paga o il cedolino della pensione, il bonus Irpef viene pagato tra luglio, nel caso di contribuenti che presentano la dichiarazione dei redditi entro il 31 maggio, e il mese di novembre. La data del pagamento del bonus Irpef quindi varia a seconda della data entro cui viene presentata la dichiarazione dei redditi.
Le tempistiche si allungano invece quando non c’è il sostituto d’imposta, e quindi a pagare il bonus Irpef è direttamente l’Agenzia delle Entrate. Chi ha usato il modello 730/2022 per la dichirazione dei redditi può attendere fino a marzo 2023 per ricevere il rimborso dovuto, mentre chi ha utilizzato il modello Redditi Pf potrebbe trovarsi ad attendere ancora di più.
Ad incidere sui tempi entro i quali viene effettuato il pagamento del bonus Irpef dovuto è anche l’entità dell’importo. Quando si tratta di importi particolarmente alti il pagamento slitta per via degli ulteriori controlli che l’Agenzia delle Entrate si trova ad avviare, come controlli preventivi sulla dichiarazione che presenta elementi di incoerenza, o comunque in tutti quei casi in cui l’importo del rimborso supera i 4.000 euro.
Il contribuente però ha anche la possibilità di scegliere di non ricevere il rimborso Irpef spettante a mezzo pagamento, ma di utilizzare il credito in compensazione per il pagamento di altri tributi da versare.
Esiste poi la possibilità di scegliere di riportare il credito nella dichiarazione dell’anno successivo. Ed è proprio questa, tra l’altro la modalità con cui viene erogato il rimborso Irpef in tutti quei casi in cui il contribuente non esercita alcuna scelta. L’Agenzia delle Entrate in questi casi considera il credito dovuto al contribuente come un’eccedenza da usare nella dichiarazione dei redditi successiva.
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